Ruoli in Fondazione, botta e risposta Ghergo-Sorci

Fabriano – Nella campagna elettorale entrano anche le dinamiche relative all’appartenenza agli organi della Fondazione Carifac. In particolare è la candidata sindaco di Coalizione Democratica, Daniela Ghergo, a chiedere le dimissioni dalla Fondazione del candidato sindaco Roberto Sorci a capo di una coalizione formata da quattro liste civiche. Ghergo precisa di essersi dimessa da socio della Fondazione Carifac “all’assemblea del 26 aprile scorso”. Poi ribadisce che la scelta di candidarsi alla guida della città “mi ha imposto l’obbligo morale, per rispetto della Fondazione Carifac e trasparenza verso gli elettori, di dimettermi da socio, pur non avendo firmato alcuna dichiarazione di impegno a non candidarmi come viene invece previsto per le altre cariche sociali diverse da quella di semplice socio”. Rivolgendosi all’altro candidato sindaco, Roberto Sorci, dichiara: “Gli ho chiesto, essendo componente del Consiglio di amministrazione ed esercitando un ruolo con poteri dispositivi del patrimonio della Fondazione, di presentare le proprie dimissioni, che sono imposte dallo Statuto e dal Regolamento, oltre che dall’impegno a non candidarsi sottoscritto dallo stesso Sorci. Lo invito di nuovo a farlo, nel rispetto del principio di trasparenza e correttezza verso le istituzioni e i cittadini fabrianesi”.

Una questione, questa, che ha movimentato il dibattito social di ieri. Roberto Sorci ha così replicato: “L’avvocato Ghergo non si preoccupi per le mie dimissioni dalla Fondazione Carifac, che avverranno al momento del deposito in Comune delle liste che, ricordo, è il momento in cui le candidature saranno effettive. Fino a quel momento sono solo chiacchiere”. Sorci ricorda anche, relativamente al giorno del deposito delle liste, che “è in quel momento che entra in vigore l’articolo 15 comma 1 dello statuto della Fondazione Carifac che stabilisce le cause generali di decadenza”. Poi commenta: “Per quanto mi riguarda ho già fatto presente a chi di dovere la questione. Quindi, (riferendosi anche al sindaco uscente, Gabriele Santarelli, che parla di “regolamento etico, ndr), possono “stare sereni” e a entrambi consiglio di evitare paroloni come trasparenza, correttezza, etica”.

Marco Antonini