Ospedale Profili, incognita ricoveri dei positivi al Covid-19 nei reparti

Fabriano – Sono due le preoccupazioni che spaventano gli operatori dell’ospedale Profili di Fabriano: il piano ferie estive che rischia di prolungare le già lunghe liste d’attesa per colpa delle assunzioni che non arrivano (con molti contratti a termine non rinnovati) e l’emergenza pandemica. Ora, infatti, la carenza di spazi al Profili fa sì che positivi al Covid-19 e negativi possano essere collocati in reparto e non in area apposita. Una decisione delicata che rischia di mandare in tilt operatori e utenti. Con una comunicazione, recente, della Direzione Medica Ospedaliera, si fa chiarezza sulla gestione. «I pazienti chirurgici non procrastinabili, previa consulenza, si ricoverano in stanza singola o doppia con bagno (però isolati con filtro se non possibile strutturale), ciascuno nelle Unità Operative di propria pertinenza. Se non candidati all’intervento in urgenza, ma solo da osservare, possono rimanere in Murg previa consulenza chirurgica» si legge nella comunicazione. I pazienti positivi da operare possono essere, quindi, ricoverati in reparto dove ci sono i negativi. Con ovvie ripercussioni sulla sicurezza di malati e personale. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione alternativa prima che possano nascere focolai. I medici faranno del tutto per evitare questo ricovero misto anche per non mandare in fumo due anni di sacrifici. Il Profili, che soffre per mancanza di spazi (ala A inagibile dal 2016 per ben 4.500 metri quadrati), non ha percorsi differenziati per pazienti Covid positivi e negativi, con reparti non idonei ad accogliere chi ha tamponi positivi. Eventuali focolai potrebbero portare alla riduzione o sospensione dell’attività chirurgica. Tra le proposte alternative c’è quella di trovare spazi nuovi per i positivi per decongestionare il pronto soccorso ed evitare che arrivino nei reparti. Ora che l’Hospice, ad esempio, è tornato al piano terra lasciando libera parte del reparto di Medicina, una soluzione potrebbe essere quella di posizionare qui i pazienti positivi sotto il controllo del reparto chirurgico di riferimento. Da capire, ancora, come si potrà evitare la riduzione dell’attività operatoria causa carenza di personale in un ospedale che ha ben 8 specialità chirurgiche.

Marco Antonini