Fabriano: le origini della produzione cartaria del XIII secolo

Fabriano – Nell’area montana delle Marche centrali, nella valle dell’alto Esino, a Fabriano, a partire dall’ultimo quarantennio del XIII secolo si commercia, si usa e si produce carta con caratteristiche diverse e con tecnologie molto più evolute da quelle del tempo, quelle arabe appunto. Innovazione ed evoluzione del prodotto carta: a Fabriano si utilizza un collaggio dei fogli con gelatina animale in sostituzione della colla amidacea, il signum poi denominato filigrana vera caratteristica dei fogli fabbricati, la preparazione della pasta o pisto di fibre ricavate dagli stracci di canapa e lino disgrossati e raffinati con le pile idrauliche a magli multipli, marchingegno utilizzato dall’energia idraulica delle acque, il perfezionamento della forma o modulo per la lavorazione del foglio.
In vari archivi storici, Matelica, Camerino, Arcevia, Fabriano, si conservano documenti cartacei datati tra il 1264 e la fine del ‘200 scritti su diversi tipi di carte che si distinguono per i collaggi in gelatina animale ottenuta dal carniccio scartato delle locali concerie, una colla speciale che aveva il pregio di rendere la carta impermeabile agli inchiostri e di garantire la durevolezza del manufatto e la conservazione dei documenti.

Per quanto riguarda l’origine della carta occidentale in Italia, dobbiamo indicare come punto di riferimento l’Archivio Storico di Matelica: da un documento del 1264 nel quale è registrato l’acquisto di quaterni e fogli di carta bambagina, acquistata per uso dal notaio comunale nell’area fabrianese, una registrazione contabile che si ripete per un altro documento del 1268. Gli storici generalmente sono propensi a ritenere che la carta sia penetrata attraverso Ancona e qualcuno avanza l’ipotesi che i fabrianesi abbiano imparato a lavorarla dagli Arabi fatti prigionieri in uno dei loro frequenti assalti contro la città dorica dopo l’XI secolo e per motivi di sicurezza internati nell’alta valle Esino, altra suggestiva ipotesi è quella che attribuisce ai cavalieri del TAU, ordine collegato ai Templari la divulgazione dei segreti di produrre carta appresi in medio Oriente durante le prime Crociate.

Francesco Fantini