Don Domenico Grandoni, nei sentieri di Montefano il monaco che inneggia alla vita

Fabriano – Nell’anno corrente si celebrano i settantadue anni di apostolato del monaco silvestrino don Domenico Grandoni, uomo di fede profonda donata con amore e dedizione alla Congregazione Benedettina-Silvestrina e alle tante persone che hanno incrociato il suo cammino sacerdotale. Don Domenico nasce a Casale di Salmaregia, frazione di Nocera Umbra (Pg) nel 1925. Nell’Anno Santo 1950 viene ordinato sacerdote nella chiesa di San Benedetto di Fabriano da mons. Lucio Crescenzi (1892-1960), vescovo di Fabriano e Matelica. La testimonianza di vita monastica e sacerdotale di don Domenico si esprime anche negli articoli pubblicati su L’Azione, settimanale della nostra Diocesi e nei vari libri pubblicati. Il più recente è nato nel periodo della pandemia, dal titolo “Vita in versi di San Silvestro Abate”, dove don Domenico ci svela in forma poetica una descrizione dei ventiquattro affreschi (lunette) che ornano i due chiostri del monastero di San Silvestro.

Nel libro don Domenico dice: “Le immagini delle lunette con la loro coreografia, piene di luce, ti spingono a toglierti dall’angoscia e ad aprirti alla speranza. Le poesie che le illustrano diventano un messaggio che ti apre alla conoscenza di un uomo –Silvestro- che vive di Dio e per Dio, ma anche di te stesso…Si, perché la vita dei santi è una sublime poesia, una realtà di questo mondo senza appartenere, protesa verso l’immenso, verso l’infinito… Lo scopo della pubblicazione è quello di glorificare Dio attraverso il suo servo Silvestro e di suscitare nei suoi devoti una fiducia sempre più grande in chi ha saputo rinnegare se stesso per seguire nelle successive fasi della vita la volontà del Signore”.

Nel libro ci sono anche altri 19 componimenti di cui ne riportiamo uno in particolare dove don Domenico scrive sui suoi 94 anni (4 marzo 2019) e scrive: “Quando si volta pagina negli anni/ due sentimenti s’affacciano alla mente:/ la gioia d’aver vinto i malanni,/ l’amarezza del tempo ognor sfuggente./ Senti di dire grazie al Creatore/ dell’immenso dono della vita/ mentre constati non senza stupore/ ch’essa, come fior, a sera è finita./ Ma è pur ver che ogni compleanno/ è come lo scalator giunto alla vetta:/ ama rivedere il duro affanno/ che l’ha guidato per la via retta./ Allor il pensier si sofferma lieve/ su lieti ricordi impressi nella mente;/ quella emozione anche se breve/ la vivi nel tuo cuor come presente… Vorresti ringraziare ad uno ad uno/ quanti t’hanno la vita resa bella/ in mezzo alle tempeste, e dire ad ognuno:/ Sempre t’allieti la Buona Novella…”. Oggi don Domenico nonostante la sua tenera età (97 anni), segue la produzione e la distribuzione degli oli essenziali di lavanda e di rosmarino, di aceti e della tisana “San Silvestro”, a base di elicriso, inoltre si preoccupa di mantenere decoroso l’aspetto esterno del monastero: cortile, viali, strada usando pala, carriola, zappa e falcetto. Se qualcuno gli fa notare che questi lavori sono pesanti, don Domenico risponde con questo motto: “Il movimento è vita”.

Sandro Tiberi