PIETRO MACCARI: RICERCATORE FABRIANESE PREMIATO A PARIGI

Classe 1992, una Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica e Nucleare, sei mesi di Erasmus in Norvegia e da tre mesi, grazie alla vincita di un concorso, titolare di un assegno di ricerca ENEA nel settore dello sviluppo della tecnologia di Fissione Nucleare, presso il centro ENEA del Brasimone. Parliamo del fabrianese Pietro Maccari, che si inserisce nel gruppo di giovani talenti che stanno onorando la nostra Città grazie al loro ingegno e capacità. Lo abbiamo raggiunto per sapere di più sul riconoscimento ricevuto da Pietro a Parigi a novembre 2021, alla Conferenza Eurosafe, per il miglior studio comparativo nel campo della sicurezza degli impianti nucleari.

Pietro parlaci dei tuoi studi e del settore di cui ti occupi come ricercatore ENEA?

Ho studiato ingegneria Energetica a Bologna e, dopo la laurea magistrale, ho iniziato un dottorato in collaborazione con la “Divisione Sicurezza e Sostenibilità del Nucleare” dell’ENEA. Nei tre anni di dottorato, terminati questo ottobre 2021, mi sono occupato di analisi di sicurezza su reattori Nucleari avanzati. Infatti, se pur in Italia non ci sono reattori, l’ENEA collabora nei più grandi progetti Europei di ricerca nel settore, grazie ai quali riesce a mantenere un elevato livello di competenze e a portare a case molti finanziamenti, anche per dare lavoro a giovani ricercatori.

Hai ottenuto un importante riconoscimento per i tuoi studi, su quale settore hai focalizzato la tua ricerca e quali sono le motivazioni che ti hanno portato ad ottenere questo premio?

Sono sempre stato appassionato di fisica e scienze. Ho scelto la facoltà di Ingegneria Energetica, per poi specializzarmi nel ramo Nucleare, perché quello più vicino al mondo scientifico rispetto a quello che mi era stato proposto durante gli studi. Attualmente, molti miei colleghi lavorano nell’ambito della medicina nucleare oppure in ambiti più sperimentali. Nel mio caso ho avuto questa opportunità e ho iniziato a collaborare con l’ENEA nell’ambito “Safety” del corrispettivo settore, Energetico, anche perché credo che ci sia bisogno di questa tecnologia.

Quando è avvenuta la premiazione e da chi è stata organizzata questa iniziativa?

Il convegno EUROSAFE si tiene ogni anno e riunisce gli enti di supporto tecnico-scientifico all’Energia Nucleare di ogni stato europeo; nel caso dell’Italia, appunto, l’ENEA. E a novembre 2021 siamo stati a Parigi, dopo un anno di stop causa Covid. All’interno di questo convegno, c’è una sessione dedicata ad un contest fra gli articoli scientifici proposti da team di giovani ricercatori. L’articolo vincitore di quest’anno è stato quello scritto da me, in collaborazione con un ragazzo di Torino e una ragazza francese.

Come ricercatore lavori da solo o fai parte di un gruppo di ricerca?

Durante il periodo di dottorato sono stato inserito nel team ENEA a cui ho fatto riferimento. La collaborazione nella ricerca è fondamentale e non solo quella fra team dello stesso ente, ma soprattutto la collaborazione internazionale è quella che permette di mantenere la ricerca ai livelli più alti. Nel caso del premio, abbiamo avuto un punteggio più alto proprio perché il team era basato su una collaborazione tra enti da diversi paesi.

Quanto conta per voi ricercatori ENEA aver ottenuto questo riconoscimento e quanti anni di lavoro e di studi sono stati necessari per raggiungere questo traguardo?

In questo caso l’articolo in questione era frutto del lavoro nei tre anni di dottorato e sarà parte della mia tesi. Sono contento di aver ricevuto questo riconoscimento che è stato anche frutto della collaborazione nata nel periodo che ho trascorso in Francia nel 2019.

Un ragazzo giovane come te avrà sicuramente nuovi progetti ed obiettivi da raggiungere. Questo riconoscimento quanto ti sta motivando come ricercatore e qual è oggi il tuo sogno nel cassetto?

Da qualche mese (finito il dottorato) ho un assegno di ricerca sempre con ENEA, nel settore dello sviluppo della tecnologia della Fusione. Non ho grandi ambizioni, mi piacerebbe continuare a far ricerca in questo settore in futuro e spero esca un concorso per un posto a tempo indeterminato. Continuare in questo ambito, collaborando nei più grandi progetti europei e internazionali, è già un gran traguardo e ci vogliono molti anni per diventarne veramente esperto, cosa che attualmente non sono. Per il resto, l’idea di fare un lavoro così internazionale dall’Italia mi piace molto. Magari riuscissi a farlo anche da un bel posto fra gli appennini come Fabriano!

Gigliola Marinelli