Vertenza Elica, ripreso lo stato di agitazione con 8 ore di sciopero

A cura del Coordinamento Unitario del Gruppo Elica

L’incontro al Ministero dello Sviluppo economico ha disilluso le aspettative che erano state create dagli annunci della multinazionale fabrianese, che si è presentata al tavolo istituzionale con proposte di modifiche al piano assolutamente insufficienti per costruire un progetto industriale che restituisca la centralità al territorio fabrianese, con una prospettiva solida e di lungo periodo, come invece era stato dichiarato dall’azienda, nel percorso iniziato insieme al Coordinamento sindacale dopo la presunta sospensione del piano. Le ulteriori 20 persone alle quali sarebbe garantito il lavoro con il reshoring di una parte residuale di produzioni dalla Polonia, non possono essere considerate uno sforzo sufficiente, così come non valutiamo adeguate le proposte di volumi ipotetici che dovrebbero realizzarsi a determinate condizioni nei prossimi due anni e che comunque restituirebbero circa 200 esuberi da gestire alla fine del 2023, dopo un probabile utilizzo pesante dell’ammortizzatore sociale nel biennio di riferimento. Abbiamo sempre affermato che in Elica non siamo in presenza di una crisi industriale: il lavoro c’è ma lo si vuol fare dove costa meno, in una mera logica finanziaria, e nell’incontro di ieri l’azienda, su specifiche domande del Coordinamento sindacale, non è stata in grado di smentire né il fatto che alcune produzioni di alta fascia stanno per lasciare lo stabilimento di Mergo con destinazione est Europa, né il fatto che stanno andando avanti importanti investimenti nello stabilimento polacco. Il Coordinamento sindacale ribadisce la necessità di costruire un piano industriale partendo dal lavoro che già c’è, discutendo su come si rendono efficienti e competitivi gli stabilimenti italiani, soprattutto con un adeguato piano di investimenti, e ragionando con le Istituzioni e con l’Azienda su come un progetto di questa natura può essere supportato dall’intervento pubblico, con gli strumenti che si possono utilizzare e su cui Elica non è voluta entrare nel dettaglio. La grande delusione delle lavoratrici e dei lavoratori che martedì hanno raggiungo Roma in 250 per sostenere e dare forza alla propria proposta per il rilancio della loro azienda, ha portato alla proclamazione immediata di 8 ore di sciopero per la giornata di ieri ed alla ripresa dello stato di agitazione e della mobilitazione in tutte le sue forme, affinché si possa al più presto continuare una discussione costruttiva sugli impegni presi dalla stessa Elica e che sia rispettosa delle persone, del territorio, che non sposti il problema solo di qualche anno ma che garantisca un progetto, dove il lavoro ritorni anzichè andarsene e che diventi un modello da seguire per tutto il Paese.

Il punto del sindaco, Santarelli

“L’azienda ha fatto dei passi in avanti ma del tutto insufficienti e soprattutto alcuni impegni presi non presentano alcuna garanzia. Continua ad essere inaccettabile il fatto che, seppure continuino a dichiarare di aver sospeso il piano presentato mesi fa, in Polonia l’azienda stia facendo investimenti ingenti mentre in Italia pensano di usufruire di risorse pubbliche per attivare la cassaintegrazione. Però è positivo il fatto che il confronto abbia fino ad oggi portato a dei passi in avanti. La speranza è che i sindacati vogliano continuare la trattativa per giungere a soluzioni ancora migliori che consentano di salvaguardare l’occupazione attuale e futura”. Così il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

m.a.