Prima rata Tari pagabile fino al 30 novembre senza sanzioni né interessi

Jesi – Niente sanzioni né altre maggiorazioni per il ritardato pagamento della prima rata della tassa rifiuti la cui scadenza è fissata per lunedì prossimo. Lo ha deciso la Giunta comunale di Jesi dando mandato al Servizio Tributi di non emettere avvisi di accertamento o altri atti impositivi almeno fino alla scadenza della seconda rata a saldo e conguaglio, fissata al prossimo 1° dicembre. Dunque si potrà pagare il dovuto entro il 30 novembre, senza incorrere nelle procedure previste per il ritardato versamento. Non solo: stessa opportunità – e dunque niente sanzioni o interessi – per chi paga in ritardo anche la tassa sui passi carrabili e, in particolare per le attività commerciali, la tassa sull’occupazione suolo pubblico annuale o l’imposta sulle insegne pubblicitarie. Qui la scadenza era stata già posticipata ad inizio anno dalla Giunta dal 31 gennaio al 31 maggio, ora sarà possibile saldare il tutto entro il 30 settembre. I provvedimenti sono stati assunti in considerazione della crisi generata dalla pandemia e in particolare dal fatto che numerose attività commerciali hanno potuto riprendere la propria attività solo da poco tempo, con oggettivi problemi di liquidità, situazione che si è riflessa inevitabilmente anche su numerose famiglie. La delibera con cui si autorizzano i pagamenti tardivi poggia le basi sulla recente modifica ai regolamenti comunali che autorizzano la Giunta di Jesi, in caso di particolari situazioni, a differire i termini di versamento dei tributi. La decisione dell’esecutivo cittadino rafforza le misure di protezione in materia di tributi locali già avviate con le riduzioni per le attività produttive o comunque per le utenze non domestiche rimaste chiuse per la pandemia. In questo caso, come noto, sono state previste sconti con percentuali crescenti a seconda dei periodi di inattività. L’abbattimento sulla parte variabile della tariffa è pari al 25% in caso di sospensione o chiusura, nel 2021, per un periodo compreso fra 30 e 90 giorni; del 50% se la chiusura o la sospensione si sia protratta da 90 a 180 giorni e del 75% oltre sei mesi, anche non consecutivi. “Diamo corso con questi provvedimenti – ha sottolineato il sindaco di Jesi, Massimo Bacci – anche alle sollecitazioni pervenute dalle associazioni di categoria di cui ho apprezzato la sensibilità nel riconoscere come Jesi sia il Comune delle Marche con la tassa rifiuti più bassa tra tutti quelli sopra i 20 mila abitanti”.

Jesi – Calano i dipendenti comunali

Il personale del Comune di Jesi si è ridotto esattamente di cento unità nell’ultimo decennio (da 320 a 220), malgrado il recente sblocco delle assunzioni che ha portato, dal 2016 ad oggi, all’ingresso di 58 nuovi dipendenti. Relativamente a questi ultimi è dominante la quota rosa e, soprattutto, coloro che hanno preso servizio negli uffici sono quasi tutti laureati. È questo lo stato della forza lavoro in Municipio fotografato in vista delle 7 nuove assunzioni che si stanno perfezionando in queste settimane. “Ogni ente locale è chiamato a far fronte alla progressiva riduzione del proprio personale – ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci – e Jesi non fa certo eccezione. Ma va detto con orgoglio che in questi anni si è proceduto ad una rigorosa selezione nelle assunzioni che ha permesso di inquadrare elevate professionalità, premiando, ad ogni concorso, esclusivamente il merito e le competenze. Il patrimonio di risorse umane che lasceremo al termine del nostro mandato sarà un punto di forza per chiunque arriverà, perché è fuor di dubbio che il personale comunale rappresenta le fondamenta di qualsiasi azione di governo. Se a ciò aggiungiamo anche la forte digitalizzazione avviata nei vari servizi, che permette di dare risposte più veloci e puntuali al cittadino superando procedure burocratiche macchinose e cartacee, possiamo certamente dire di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati di una più efficiente ed efficace organizzazione amministrativa”. A livello statistico, nell’ultimo quinquennio sono stati 88 i pensionamenti, a fronte di 58 assunzioni (31 delle quali nel 2020 e 2021), con un tasso di copertura del turn over di circa il 66%. In pratica per ogni tre uscite vi sono stati due soli nuovi ingressi. Al netto dei 12 operai, come sottolineato, le nuove assunzioni hanno privilegiato nettamente sia la componente femminile (più che doppia, pari a 32 donne rispetto ai 14 uomini) sia la preparazione negli studi con oltre l’80% in possesso di un diploma di laurea. (cs)