Parla l’ex assessore Pascucci: “Ecco i motivi delle mie dimissioni”

Un’intervista a tutto tondo al geologo fabrianese Cristiano Pascucci che il 5 maggio scorso ha presentato al sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli le sue dimissioni dal ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici. Abbiamo raggiunto Pascucci per cercare di fare luce e chiarezza sulla sostanza dei fatti che lo hanno convinto a compiere una scelta così difficile, che ha diviso l’opinione pubblica ed acceso molte discussioni.

Le sue dimissioni irrevocabili dalla carica di Assessore ai Lavori Pubblici hanno animato la cronaca cittadina di queste ultime settimane. Al netto dei contenuti che tutti abbiamo letto nella sua lettera, fuori dai denti, può più specificatamente indicare le concrete motivazioni di questa sua scelta?

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la modalità di gestione della vicenda della Scuola Marco Polo. Nel 2018 io e l’ufficio lavori pubblici, con l’allora dirigente del settore, eravamo riusciti ad ottenere un fondo ministeriale di 1.330.000 euro per realizzare lavori di adeguamento sismico dell’immobile scolastico. Nel tempo questa procedura, molto travagliata a causa del covid e –  voglio sottolinearlo- a causa del cambio di ben 5 dirigenti tra allontanamenti, incarichi ad interim e nuovi arrivi, è giunta fino all’affidamento provvisorio dei lavori ad una ditta che sarebbe pronta a firmare il contratto e iniziare i lavori stessi. Qui cominciano i problemi. Hanno iniziato a girare comunicazioni protocollate in cui veniva messa in discussione l’intera procedura, con il rischio concreto di perdere quei fondi che tanto faticosamente avevamo ottenuto. Faccio una premessa: prima di ogni altra cosa c’è la sicurezza dei ragazzi e del corpo docente che svolge le attività in quella struttura. Se si hanno prove di irregolarità è un conto, altrimenti si procede nel percorso iniziato, che è a favore della Scuola, e si fa continuare chi di dovere con le indagini. Non posso sedere in una Giunta e con un Sindaco che permette di bloccare una procedura sulla base di illazioni: su questo il mio disaccordo è, e resterà, totale. O si hanno prove certe di irregolarità o si tace. Invito tutti ad andare a leggere cosa c’è scritto nel progetto di adeguamento sismico che risale al 2019, Quella scuola ha grosse criticità di tipo statico, non solo sismico e richiede un intervento di adeguamento immediato. Non c’è tempo da perdere e da parte mia vedere manovre incomprensibili per affossare una procedura che è praticamente arrivata alla fine (a giugno dovevano iniziare i lavori) mi fa rabbia e non è accettabile. Se vogliamo dirla tutta, a norma di legge, andrebbero presi provvedimenti immediati per quell’immobile o parti di quell’immobile. So per certo che i soldi per i lavori sono ancora disponibili a bilancio. Facciano tutti i passi che servono per completare l’aggiudicazione definitiva alla ditta vincitrice della gara e far iniziare i lavori, per il bene di tutti.

Il sindaco Santarelli ha dichiarato sui suoi profili social, testuali parole, che la decisione sulle sue dimissioni “non c’è stata preannunciata in alcun modo e che ci ha colto alla sprovvista”. E’ veramente andata così?

Questi 4 anni sono stati molto duri. Dopo i primi due anni in cui effettivamente siamo riusciti a fare un buon lavoro, sono state fatte scelte organizzative che non ho mai condiviso e non mi hanno mai trovato d’accordo, prima fra tutte la “sistematica azione di distruzione del Settore Assetto del Territorio”, il cuore pulsante della macchina amministrativa, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Volendo fare un paragone, è come avere a disposizione una macchina che ha qualche problema e come primo intervento si scegliesse di buttare il motore, con la pretesa che continui a camminare. Da quando certe scelte si sono consolidate sono iniziate accuse ed illazioni anche sul mio conto. Piano piano anche io, secondo alcuni, ho iniziato a far parte di un “sistema di potere” che mi piacerebbe conoscere quale sia! Da compagno di avventura sono diventato il rompiscatole, quello con il carattere difficile, che non è mai d’accordo e ultimamente sono diventato uno degli “inutili del secondo piano”, come li chiama qualcuno. In questo clima, mai una volta c’è stata una parola di difesa da parte del Sindaco che ha sempre rifiutato, al di là delle sedute di Giunta, un confronto serio su temi organizzativi e politici. Il risultato è che al loro presunto “sistema di potere”, hanno sostituito un regime “tecnocratico” con figure dirigenziali che hanno assunto il controllo di tutto.

Apprendiamo di una recente riunione degli attivisti del Movimento Cinque Stelle Fabriano a cui hanno partecipato il sindaco, il gruppo consiliare e la Giunta. E’ stato invitato a partecipare e, soprattutto, il sindaco ha parlato con lei per chiarire questa situazione?

Il Sindaco non mi ha mai contattato e credo mai lo farà. Quando mi sono dimesso, sono uscito da tutte le chat organizzative. Ho chiesto di partecipare a quella riunione, ma mi è stato risposto che si sarebbe parlato di futuro, non di passato. Se questo non è avvenuto, come sembra, mi dispiace perché avrei chiarito volentieri a tutti il mio pensiero.

Riguardo il Piano Triennale dei Lavori Pubblici che non ha ottenuto il parere favorevole dalla dirigente dei servizi Finanziari e che, di fatto, ha tagliato molti interventi ed opere fondamentali per la collettività, cosa ne pensa?

Quel documento è il frutto di uno scontro tra dirigenti di settori diversi e gli scontri non portano mai a soluzioni, ma producono solo macerie. Quel documento io non sarei mai andato a presentarlo in un Consiglio Comunale, istituzione per la quale ho il massimo rispetto. Per lealtà istituzionale e per non ostacolare il sempre difficile cammino del bilancio previsionale, ho votato favorevole alla seduta di Giunta per consentire tecnicamente la pubblicazione del piano e il suo esame da parte del Collegio dei Revisori, ma il mio contributo si ferma qui.

Come mai in questi quattro anni di amministrazione si sono avvicendati, come dirigenti tecnici all’Assetto del Territorio, ben tre professionisti? Cosa non ha funzionato?

Non è un segreto che, personalmente, sia stato sempre contrario al cambio durante la legislatura del dirigente di Assetto del Territorio. Il perché è in quanto detto prima: se hai una macchina che cammina, magari con qualche problema, la prima cosa che fai non è togliere il motore e le ruote. Al di là di chi sia il dirigente in questione. Una volta fatta questa scelta, tutto diventa più complicato. Inoltre, una volta intrapresa la strada della sostituzione della figura dirigenziale, sono stati fatti – a mia opinione – altri errori nello scegliere i sostituti, tutto qua. La situazione attuale è frutto delle scelte fatte, non da me, ci tengo a dirlo.

Riguardo alla Macro Organizzazione amministrativa, lei in Giunta ha espresso parere non del tutto favorevole, perché?

Il mio voto in Giunta è stato favorevole, ma ho voluto rilasciare a verbale il mio pensiero di non completa convinzione delle scelte intraprese con la riorganizzazione. Prima di tutto, non si fa una riorganizzazione di questo tipo ad un anno dalla fine del mandato, inserendo una nuova figura dirigenziale con relativo stipendio per togliere di mezzo un’altra figura dirigenziale sgradita che continuerà comunque a fare il dirigente all’interno dell’ente, ecco lo trovo curioso.

Conosciamo tutti il suo impegno con il Comitato “Alla scoperta del Giano”, volto alla tutela e riqualificazione del nostro fiume cittadino. Come mai i lavori sul fiume sono bloccati da anni?

Per scelte che non ho condiviso. La direzione lavori dell’intervento sul fiume Giano era in capo al dirigente Assetto del Territorio. Togliendo gli incarichi ad interim, sono cambiati tre dirigenti in quattro anni: appare, credo, abbastanza chiaro perché non sia stato possibile portare avanti quel cantiere così complesso. Comunque, la variante del collettore fognario è approvata, tecnicamente si ha la possibilità di riprendere i lavori.

In merito alla questione del Pala Guerrieri, lei è favorevole ad un palasport pubblico, conservando l’intitolazione al professor Giuliano Guerrieri, o ad una privatizzazione dell’impianto come possibile ipotesi proposta dal sindaco nell’ultima seduta del Consiglio Comunale?

Nessun dubbio: palasport pubblico. Su questo, a onore del vero, anche il Sindaco ha giustamente ribadito questa posizione, anche perché è già pubblico e un Comune non può vendere una struttura sportiva! Se vogliamo, quindi, capire il problema, possiamo spostare l’attenzione sui privati che investiranno sulla struttura, a cui chiedere di lasciare l’intitolazione, senza se e senza ma, al Prof. Giuliano Guerrieri, mio mitico insegnante alle scuole medie. Apprezzo molto anche la proposta fatta dall’assessore Scaloni di intitolare oltre al palasport anche tutta la Cittadella degli impianti al Prof. Guerrieri, ma questa è un’altra faccenda.

Tanti anni di attivismo e di impegno, approdati ad un assessorato di tutto rispetto, tracciano di lei una figura politica che si è sempre battuta per il bene della nostra città. Cosa cambia dall’essere attivista ad amministrare poi di fatto una città e, soprattutto, secondo lei cosa resta oggi dell’originario Meetup e del Movimento Cinque Stelle cittadino?

Domanda difficile, rispondo in modo strettamente personale: il passaggio da attivista ad amministratore non mi ha cambiato. Si pensa a mettere avanti ad ogni cosa l’interesse della comunità, avere uno sguardo complessivo delle cose prima di scegliere cosa fare, ma la strada è tracciata dal programma con cui ci si è presentati alle elezioni. Il mio obiettivo era ed è costruire, non distruggere.

Rimpianti? E adesso cosa farà?

Rimpianti si, qualcuno ne ho perché poteva andare diversamente, ne avevamo tutte le possibilità. Sinceramente, sento di aver dato il massimo. Adesso torno a fare il mio lavoro a tempo pieno.

Gigliola Marinelli