“Una giornata da incorniciare”
Genga – In migliaia, lungo tutto il percorso, hanno atteso, a bordo strada, il passaggio della carovana rosa del Giro d’Italia. La sesta tappa, ieri, all’ora di pranzo, è partita da Genga, presso la biglietteria delle Grotte di Frasassi, per proseguire a Fabriano e a Cerreto d’Esi, prima di entrare nel Maceratese e finire ad Ascoli Piceno. Un ritorno alla normalità per le città dell’entroterra dopo l’anno della pandemia che ha ridotto a zero qualsiasi forma di contatto. Per questo, ieri, in tanti, nel pieno rispetto della normativa Covid-19, hanno assistito alla partenza del Giro a Genga (più di 500 persone in prossimità della Biglietteria delle Grotte) e hanno atteso i ciclisti lungo il percorso. Grazie a circa 150 uomini e donne delle forze dell’ordine e altrettanti volontari, non ci sono state criticità, ma sono un momento di sport per le tre città dell’Ambito 10. Un risveglio, atteso da tempo. Una vetrina importante dal punto di vista turistico con le tv anche di altri continenti collegate. “E’ stata una giornata importante all’insegna dello sport, del divertimento e della spensieratezza. Festeggiamo l’anniversario numero 50 di una scoperta straordinaria per la nostra regione che ha fatto di Genga uno dei luoghi di riferimento delle bellezze italiane e lo facciamo in concomitanza con questa tappa. Seguendo la carovana i riflettori saranno puntati sul nostro entroterra e sulle sue numerose attrattive. Le Marche sono l’unica regione che si declina al plurale, ma sono anche sinonimo unico di bellezza e grande capacità di accoglienza” ha detto il governatore, Francesco Acquaroli, a Genga per l’avvio della tappa. Con lui erano presenti, tra gli altri, i sindaci dei Comuni di partenza e di arrivo: Marco Filipponi per Genga e Marco Fioravanti per Ascoli.
I sindaci
“Una giornata da incorniciare. Tutto è andato bene: siamo in grado di gestire anche grandi eventi” ha detto emozionato il sindaco di Genga. Soddisfatto anche il sindaco di Fabriano: “Meeting Unesco, Madonna Benois di Leonardo, mostra Gentileschi, Risorgi Marche, due passaggi con sosta della 1000 Miglia, Giro d’Italia. Tutti grandi eventi resi possibili anche grazie allo sforzo dei volontari. Grazie a tutti – dice Gabriele Santarelli – per il tempo e il lavoro messo a disposizione della comunità in queste e mille altre attività”. A Cerreto d’Esi, il sindaco, David Grillini, ha atteso il passaggio della tappa (foto) con altri concittadini: “Tutto si è svolto nella maniera più tranquilla ed ordinata, in una bella cornice di pubblico: i cerretesi non sono voluti mancare a questo significativo evento. La grande organizzazione messa a punto nelle ultime settimane – dichiara Grillini – ha funzionato alla perfezione. Come amministrazione esprimiamo soddisfazione per l’ottima riuscita e ringraziamo le forze dell’ordine, il comando dei carabinieri, la polizia locale e la protezione civile per lo straordinario impegno. È stata una bellissima occasione di promozione per Cerreto e per tutto il suo territorio”.
Al Giro non è mancata la rabbia, pacifica, dei lavoratori del gruppo Elica. Circa 60 persone hanno protestato con uno striscione contro la decisione dell’azienda di delocalizzare più l’annuncio di 409 esuberi. Operai e sindacati hanno atteso il Giro al termine della salita delle Serre, tra Fabriano e Cerreto d’Esi. Dice, in una nota, il Coordinamento Elica: “Il modello che propone Elica con il suo piano strategico, di delocalizzazione, oltre ad essere un disastro sociale e lavorativo per i dipendenti e per l’azienda, rischia di diventare un problema per tutto il Paese, in particolar modo nel momento in cui si sta discutendo di come distribuire una grande quantità di risorse pubbliche alle imprese. Vanno fermate le delocalizzazioni, il piano deve essere ritirato: si costruiscano insieme le condizioni per mantenere il lavoro in Italia”. Prima della partenza della sesta tappa c’è stata la premiazione degli “Eroi della Sicurezza”, a cura di Polizia e Autostrade per l’Italia per valorizzare l’operato degli agenti e degli addetti autostradali che ogni giorno presidiano la viabilità sulle arterie ad alto scorrimento.
La tappa
Gino Mader ha vinto per distacco la 6/a tappa del 104/o Giro d’Italia di ciclismo, dalle Grotte di Frasassi (Ancona) ad Ascoli Piceno (San Giacomo), lunga 160 chilometri. Lo svizzero della Bahrain Victorious ha preceduto di alcuni secondi il colombiano Egan Bernal. L’ungherese Attila Valter è la nuova maglia rosa che, prima della partenza, apparteneva ad Alessandro De Marchi.
Giro ad Arquata
E’ stata una festa il passaggio del Giro d’Italia sotto una pioggia battente anche nelle zone terremotate di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) dove la popolazione vive ancora nelle casette Sae e attende con ansia che la ricostruzione vera e propria decolli. “E’ una giornata importante per noi – ha commentato ieri all’Ansa il vice sindaco di Arquata Michele Franchi -. Il Giro ha dato la giusta attenzione a queste bellissime zone ferite dal terremoto. Il grande pubblico televisivo ha potuto ammirare attraverso la diretta Rai città belle e spazi straordinari come il monte Vettore, i monti della Laga, con un grande momento col Gran Premio della montagna a Forca di Presta, seguito a quello di Forca di Gualdo”. Ferite che ancora non sono state rimarginate. “C’è molto da fare anche se la ricostruzione finalmente sta partendo – ha aggiunto Franchi -. E’ importante che i riflettori restino accesi sui nostri territori terremotati di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo: in questo il Giro d’Italia ci ha dato una bella mano facendo capire che comunque queste zone colpite dal sisma sono ripartite e sono pronte ad accogliere visitatori nelle nostra montagne meravigliose. Speriamo che il Covid rallenti e favorisca in questo senso gli spostamenti”.
Marco Antonini