A TU PER TU CON ANDREA FIORANI A UN ANNO DALLA CHIUSURA DEI TEATRI
Da marzo 2020, subito dopo la serrata di tutti i teatri d’Italia causa Covid-19, si è aperta una vera e propria crisi dello spettacolo dal vivo. Le misure adottate per contrastare il Covid-19 hanno piegato il già fragile e frastagliato sistema italiano delle arti sceniche dal vivo: come reagire? Quale presente e futuro? Curiosi, abbiamo contattato Andrea Fiorani, vicepresidente dell’associazione teatrale di Fabriano “Papaveri e Papere”.
Come riporta il sito ufficiale dell’associazione, Andrea è nato a Pesaro nel 1982 ed ha iniziato sin da giovanissimo a frequentare i laboratori teatrali della Compagnia de La Rancia al Teatro Gentile di Fabriano per proseguire poi la sua formazione artistica a Roma diplomandosi al Conservatorio Teatrale e Cinematografico “La Scaletta” di Giovan Battista Diotaiuti. Nel 2015 è iniziata la sua attività con Papaveri e Papere recitando in Uomini sull’orlo di una crisi di nervi, oggi alterna all’attività di recitazione quella di formatore teatrale. “La pandemia è arrivata nel momento in cui stavamo preparando gli spettacoli di fine anno – afferma il vicepresidente di “Papaveri e Papere” – e questo già dà un’idea del disagio che ci ha arrecato. Le priorità erano però altre, quindi come tutti ci siamo fermati. Con il passare dei mesi abbiamo organizzato qualche incontro in streaming con gli allievi e sono state fatte alcune prove degli spettacoli che erano pronti a partire online”. Con l’arrivo della seconda ondata di Coronavirus dopo l’estate però, “Papaveri e Papere” è nuovamente costretta a fermarsi: “Sì, e stavolta lo stop è stato pressoché totale – prosegue Andrea Fiorani – annullati quindi tutti gli spettacoli di fine anno e riorganizzazione da cima a fondo a fine 2020. Siamo tutt’ora fermi ma in fase di organizzazione, perché vogliamo farci trovare pronti per quando sarà possibile ripartire con le nostre attività”. Tra l’altro Andrea ci confida una simpatica particolarità: “A partire da settembre 2019 sono stato qualche mese lontano dall’insegnamento e dall’associazione per la nascita di un figlio. Tutto ciò che ruota intorno a un evento simile ti stravolge la vita e mi sono preso un periodo di pausa. Poi una volta tornato operativo, in prima persona, avevo in programma insieme all’associazione “Papaveri e Papere” e tutti i suoi attori ben due spettacoli con mie altrettante regie. Eravamo ormai pronti e stavamo partendo con le prove, prima che il Covid-19 ci fermasse una prima volta”.
Poi come detto nell’estate 2020, mentre la macchina era ripartita con regie e cast, il nuovo stop. “Oggi pensiamo già alla stagione 2021/2022 – ci confida il vicepresidente Fiorani – l’estate sarà nuovamente importante. Quindi ripartiremo con le prove dello spettacolo “Gli ultimi saranno i primi” di Massimiliano Bruno sperando di portarlo in scema il prima possibile. La speranza è senza dubbio quella di almeno ricominciare”. E ci uniamo anche noi all’appello che Andrea Fiorani ci tieni a fare a nome del teatro: “E’ un appello banale, ma penso di parlare a nome di quello che gira intorno al teatro (sia professionistico, sia amatoriale), insomma il teatro a trecentosessanta gradi. Il teatro è prima di tutto posto di lavoro: a partire dall’attore, il regista, le maestranze e tutto quello che già conosciamo. La speranza è che la macchina riparta perché ora ce n’è veramente bisogno, sia a livello personale, sia a livello di cultura per le nostre menti. Che il teatro possa tornare ad essere presto una boccata d’ossigeno post lavoro. L’arte e la cultura sono sempre i migliori psicologi e le migliori cure per le nostre mente”. E la chiusura è tutta per l’associazione fabrianese “Papaveri e Papere” che è una realtà ormai decennale: “Avevamo tanti progetti prima che la pandemia ci fermasse di netto – conclude il vicepresidente dell’associazione – siamo ormai una realtà del territorio e siamo fiduciosi di poter portare avanti quest’attività che serve davvero a tutto il territorio. Viva il teatro e a presto allora!”
Lorenzo Ciappelloni