FABRIANO SALUTA VENANZIO GOVERNATORI

Fabriano – E’ morto a Fabriano Venanzio Governatori. Aveva 74 anni. Verrà ricordato non solo per il suo lavoro nell’ambito economico e finanziario, ma anche per il suo impegno nell’associazionismo e nel volontariato. Dopo la laurea all’università di Camerino, dal 1973, è stato dipendente del Ministero delle Finanze. Ha diretto, ad interim, l’Ufficio del Registro di Urbino e ha fatto parte dello staff di coordinamento della Direzione dell’Agenzia delle Entrate fino al pensionamento. Ha promosso la costituzione dell’Accademia del Salame storico di Fabriano ed è stato nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carifac dal 2005 al 2013. Nel 1997 è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. Ha organizzato, tra le altre cose, anche convegni di rilevanza nazionale su materie tributaria e finanziaria collaborando con diverse università. La salma si trova nella camera mortuaria dell’ospedale di Fabriano dove è possibile dare l’ultimo saluto a Venanzio. Il funerale si svolgerà giovedì 15 aprile alle ore 11 presso la chiesa parrocchiale Madonna della Misericordia. Poi la sepoltura nel cimitero delle Cortine di Fabriano. Così lo ricorda il Coro Giovani Fabrianesi: “Con te abbiamo perso un pezzo importante della nostra storia, tu che fin dall’inizio hai creduto nella nostra avventura e che hai continuato per anni a seguirci con tutto il sostegno possibile. Sei stato una persona di grande generosità umana e di una cultura eccezionale; sempre gentile con tutti e con quella tua vena ironica che sempre ti contraddistingueva”. “Una persona veramente tanto, tanto cara, buona e bella dentro, che ha amato e servito la nostra città. Mi dispiace veramente tanto” dice l’ex assessore ai Servizi Sociali, Sonia Ruggeri. Cordoglio è stato espresso anche dall’Asp, Azienda Servizi alla Persona. La Corale Santa Cecilia lo ricorda così: “Caro Venanzio, socio sostenitore nonché consigliere del direttivo del Gruppo Corale Santa Cecilia, te ne sei andato “troppo in fretta” lasciandoci orfani e smarriti. Ci hai sostenuti , incoraggiati , consigliati ed accompagnati nel nostro cammino con passione, amore, saggezza ed “umile” discrezionalita’. Siamo sicuri che da lassù ci sarai sempre a fianco e avrai già messo in moto tutti gli ” stratagemmi” per proteggerci e sostenerci. Ciao amico carissimo e salutaci Don Aldo e Don Alfredo”.

Il ricordo di Katia Silvestrini

E’ davvero estremamente difficile trovare le parole per salutare un grande amico fraterno nel suo ultimo viaggio, ed io non voglio ricordarti come valente e serio Professionista, o come Cavaliere del Lavoro, voglio ricordare l’uomo, la splendida persona che eri anche se non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per ricordarti, caro Venanzio.
Voglio ricordare il tuo grande ed innegabile “sapere”, la tua pacatezza, il tuo senso dell’umorismo, la tua cultura e la tua carica umana. Non ho avuto un momento nella mia vita, in questi ultimi 24 anni, in cui tu non mi sia stato vicino. A proteggermi, a consolarmi, a spronarmi, ed anche a rimproverarmi velatamente nel bisogno. Quante riflessioni, quante entusiasmanti discussioni, sempre nel reciproco rispetto delle potenziali divergenze di veduta! Ricordo con estremo piacere tutto il tempo trascorso a studiare, a confrontarci durante le fasi iniziali per costituire l’accademia del salame storico. Quanta passione, Venanzì! La stessa che hai profuso a piene mani all’interno della Rsa a Santa Caterina per migliorare sia la struttura che le condizioni di tutti gli ospiti. Come non ricordare le serate in cui ci raccontavi, qui sul nostro piazzale, dei vari episodi accaduti ai nostri cittadini in tempi lontani! Conoscevi tutti e tutto di tutti. Non c’era angolo, o frazione o evento della nostra amata Fabriano che tu non conoscessi fin nel profondo. L’amore per le antiche tradizioni, il nostro dialetto, i nostri vicoli, e persino i piatti poveri di un tempo ! Quanto l’hai amata la nostra Città e quanto eri triste, ultimamente nel toccare con mano il degrado in cui versa, quanto ti preoccupava la situazione economica del territorio…. E quanto hai amato la tua famiglia? Com’eri preoccupato per Alberta durante la malattia della sua mamma… E quanto brillavano i tuoi occhi quando vedevi arrivare “anima secca”, la tua Raffaela e quanta gioia quando mi dicevi che a pranzo sarebbe arrivava Cristina, la cucciola…. E quanto amore hai dimostrato nei confronti della mia mamma…. E quanto… e quanto…. Potrei continuare all’infinito. La verità è che ho avuto il grande privilegio di conoscerti, di stimarti, e di poterti considerare come un fratello maggiore. La verità è che tutta la Città perde una persona speciale che lascia un vuoto incolmabile.

Marco Antonini