ORATORIO BEATI BECCHETTI, I PROGETTI DELL’ASSESSORE VENANZONI

Fabriano – E’ passato più di un mese dall’avvio dei lavori per la realizzazione di opere provvisionali per l’accesso in sicurezza all’interno dell’oratorio dei Beati Becchetti. Una struttura risalente al ‘300, che, dopo anni di abbandono e non visibilità al pubblico, ha rivisto la luce grazie all’annuncio della direzione dell’Asur Marche Area Vasta 2. Una notizia che era molto attesa dai cittadini fabrianesi che hanno intrapreso anche petizioni nel corso degli anni e che considerano lo stabile (situato all’interno del chiostro di Sant’Agostino dell’Ospedale Profili) il “Santo Sepolcro Fabrianese”. Nel momento dell’annuncio dell’inizio dei lavori, si parlava dell’esecuzione di un percorso protetto per poter accedere in sicurezza all’oratorio dei Beati Becchetti. Un percorso che sarebbe stato realizzato sul lato del porticato che, dall’ingresso del chiostro di S. Agostino, avrebbe permesso l’accesso esclusivo all’oratorio dei Beati Becchetti.

Per parlare dello stato attuale dei lavori abbiamo contattato l’assessore di Fabriano alla Cultura, Ilaria Venanzoni, la quale ha collaborato nella realizzazione dei lavori: “Per ora è stata fatta la messa in sicurezza del chiostro di Sant’Agostino, su cui si affaccia l’ingresso dell’Oratorio – ci precisa l’assessore Venanzoni – Era un’operazione necessaria per consentire l’accesso alla struttura in sicurezza, almeno agli addetti ai lavori. Questi lavori sono stati condotti da Asur – Area Vasta 2, che è l’Ente proprietario del bene. Il prossimo passo sarà quello di aprire l’Oratorio alla fruizione pubblica: per fare questo, bisognerà concludere un apposito accordo fra Asur e Comune. I prossimi lavori dovranno comprendere un restauro dell’affresco e un intervento strutturale sul chiostro, danneggiato dal sisma 2016. In un futuro a medio – lungo termine, sarebbe bello trovare delle risorse per ricollocare nell’Oratorio gli arredi originari, oggi esposti in Pinacoteca”.

L’assessore alla Cultura ci confida in realtà che quest’ultimo obiettivo sarebbe più un sogno ad occhi aperti, ma non nasconde l’emozione per ciò che è stato già fatto: “L’emozione in parte c’è, o almeno la sensazione e la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono per la città. Ma dura soltanto cinque minuti, perché questo è solo il primo passo e bisogna continuare a lavorare per prenderci cura del nostro patrimonio”. L’oratorio dei Beati Becchetti a Fabriano, costruito per volere dei due frati agostiniani al ritorno dalla Terra Santa, per secoli è stato meta di pellegrini. Agli inizi del ‘900, però, è stato chiuso al pubblico. Solo nel 1977 fu temporaneamente riaperto per salvare dal degrado le statue lignee ritrovate ammassate al suo interno poi restaurate e conservate all’interno della Pinacoteca civica Bruno Molajoli di Fabriano. All’interno dell’oratorio si trovano cinque altari: il primo, con dodici scalini, è dedicato al Crocifisso (ora in pinacoteca) ed è chiamato Monte CalvarioA dominare oggi la scena l’affresco dell’Albero della vita, affresco tardo gotico di Lorenzo Salimbeni, oggi in pessime condizioni a causa della forte umidità presente (e, come ricordato, altro prossimo obiettivo dell’assessore Venanzoni). E allora in bocca al lupo ad Ilaria Venanzoni ed ai suoi collaboratori, che hanno posato la prima pietra di un’opera che la città attendeva da tanto tempo.

Lorenzo Ciappelloni