BARBARA PALLUCCA (PD), “FACCIAMO CHIAREZZA DOPO L’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE”

Fabriano – La seduta del Consiglio Comunale del 30 novembre scorso ha sicuramente visto come protagonista la consigliera di opposizione del Partito Democratico Barbara Pallucca. Assessore alla cultura della Giunta guidata dall’ex sindaco Giancarlo Sagramola, da anni impegnata politicamente e socialmente per la città di Fabriano, l’abbiamo raggiunta per commentare quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale on line e per tracciare un bilancio di questi anni di amministrazione da parte del Movimento Cinque Stelle.

Consigliere Pallucca, nell’ultima seduta del consiglio comunale l’argomento all’ordine del giorno era l’assestamento generale di bilancio pluriennale 2020-2022 e la salvaguardia degli equilibri generali di bilancio, nonché il bilancio pluriennale 2020-2022. Questi argomenti dovevano essere approvati per legge entro il 31 luglio 2020 ma, con le proroghe concesse dalla legge, l’approvazione è slittata tassativamente al 30 novembre 2020. La convocazione del consiglio comunale è avvenuta nei termini previsti dal regolamento comunale?

Sì e no. Sì perché è stato convocato con carattere d’urgenza per cui sono sufficienti due giorni, no perché non è stata specificata la motivazione dell’urgenza nella convocazione e si sono trattati anche argomenti che non presentavano il carattere d’urgenza.

Esiste il carattere d’urgenza della convocazione del consiglio comunale, visto che la scadenza del 30 novembre 2020 era a tutti nota da tempo?

Dal mio punto di vista no, proprio perché la data del 30 novembre era nota già da luglio; durante il consiglio gli amministratori hanno ventilato delle motivazioni non di loro responsabilità, senza però specificare le reali motivazioni per cui si è arrivati così lunghi per un documento fondamentale della vita amministrativa di una città.

La documentazione riguardante questo particolare passaggio nella vita amministrativa comunale è stata consegnata a tutti i consiglieri comunali secondo i termini di legge, in base al regolamento comunale vigente?

Assolutamente no, i documenti ci sono stati consegnati contestualmente alla convocazione. Noi consiglieri comunali possiamo presentare degli emendamenti per questa proposta, ma vanno inviati almeno cinque giorni lavorativi prima del consiglio e, come capirà, questo è stato per l’ennesima volta impossibile. Inoltre consideri che ci arriva tutto in un formato che va prima “tradotto” e poi letto a video o stampato. Il solo assestamento generale di bilancio si compone di quattro documenti di difficile lettura, normalmente viene fatta una commissione apposita in cui vengono spiegati. Io condivido il computer con mio figlio che fa scuola in DAD e quindi ho potuto vedere i documenti in soli due giorni prima del consiglio, ovviamente questo non lascia a noi consiglieri di svolgere il mandato per cui siamo stati eletti.

In questa consiliatura alcuni consiglieri comunali di minoranza hanno riscontrato, a differenza di quando accadeva in passato, dei problemi riguardo all’accesso agli atti amministrativi. Essendo stata lei stessa un amministratore del Comune, cosa ne pensa di questa scarsa trasparenza tanto declamata dal Movimento Cinque Stelle nei programmi elettorali locali e nazionali?

Credo che questo sia vergognoso, in primis perché contrario alla legge 241 del 1990 dove si intende l’amministrazione proprio come una “casa di vetro” ma, soprattutto, da parte di chi ha fatto della trasparenza la propria bandiera è per quanto mi riguarda inammissibile. Noi consiglieri in questi tre anni abbiamo trovato spesso difficoltà per svolgere il nostro mandato.

In questi ultimi giorni si fa un gran parlare riguardo ad una dichiarazione del sindaco di Fabriano in cui esprime la volontà di istallare un biodigestore nel nostro territorio, funzionale al trattamento dei rifiuti organici per l’intera provincia di Ancona. Una sua opinione in merito?

Devo premettere che io mi sento molto distante dai cosiddetti NIMBY (not in my back yard), credo convintamente che visto che tutti noi produciamo giornalmente moltissimi rifiuti dovremmo anche farci carico del loro smaltimento. Questo però implica una importante vigilanza sia sulla progettazione degli impianti, che devono essere i più sicuri e moderni, sia sul processo di smaltimento. Nel caso specifico, trovo alquanto singolare il metodo utilizzato da parte del Sindaco per candidare Fabriano ad essere sede del biodigestore, è stato fatto senza che nè noi consiglieri, nè la cittadinanza sia stata informata di nulla e questo da parte di un Sindaco che nel suo programma elettorale aveva messo tra i punti fondamentali anche il referendum.

Lei si occupa di politica da moltissimi anni, ha ricoperto ruoli amministrativi di rilievo, quale anche un assessorato alla cultura con la Giunta Sagramola, come vive questo cambiamento scelto dagli elettori fabrianesi seduta questa volta sui banchi dell’opposizione?

Questa è la democrazia, i cittadini fabrianesi non hanno ritenuto la nostra proposta elettorale sufficiente per darci nuovamente fiducia. La nostra amministrazione ha avuto anni di difficoltà economica che non ci hanno permesso di poter agire per la città come avremmo voluto. Questa amministrazione, al contrario, ha una disponibilità economica enorme, ma in questi tre anni si sono caratterizzati soprattutto per la loro immobilità. Inoltre, come ho già detto in consiglio comunale, la sensazione che ho è che abbiano frainteso il concetto del Comune come la “casa di tutti” in il Comune come “casa loro”.

La pandemia da Covid 19 e la crisi del distretto industriale, che proprio in questi giorni registra il fallimento di Indelfab, la disoccupazione con numeri allarmanti sono piaghe che stanno colpendo Fabriano in modo irreparabile. Questo nuovo corso politico, secondo lei, sta facendo tutto il possibile per aiutare il nostro territorio a rialzarsi o percepisce una sorta di immobilismo su questi grandi temi?

L’immobilismo dell’amministrazione è evidente sotto tutti i profili. La percezione, da consigliere e da cittadina, è che si attenda sempre che siano gli altri a venirci incontro, e con altri intendo la Regione, piuttosto che la dirigenza di una grande azienda. Ricordo, all’inizio di questa avventura, un assessore in un evento pubblico che alla domanda cosa pensasse di fare per le problematiche Whirpool rispose che loro si erano presentati e ora stava all’azienda cercarli. Ecco, mi sembra che l’atteggiamento sia ancora questo e che se continuiamo ad attendere la chiamata dell’altro si compirà la decrescita felice che, fondamentalmente, è stata da sempre perseguita dagli appartenenti ai Cinque Stelle.

Gigliola Marinelli