DISCARICA A MATELICA, ANCHE IL SINDACO DI CERRETO DICE NO

di David Grillini, sindaco di Cerreto D’Esi

Cerreto d’Esi – Un fermo e convinto no alla discarica nel territorio del comune di Matelica è stato espresso in maniera congiunta dai sindaci del comprensorio Alto Maceratese – Alta Valle Esina interessati da tale eventuale problematica ed in questo ambito anche io, come primo cittadino di Cerreto d’Esi, ho aderito all’appello, adoperandomi inoltre attraverso diversi incontri intercomunali per fare fronte comune e scongiurare questa ipotesi. Una battaglia che basa le proprie motivazioni su fattori non certo secondari ma su punti reali ed importanti: tutela della salute e salvaguardia del territorio in primis. Tutela della salute in quanto va ricordato che un’eventuale discarica localizzata nel comune di Matelica andrebbe a ricadere su un territorio relativamente ampio e con una concentrazione di popolazione (in percentuale) molto alta con tutte le conseguenze nefaste del caso. Salvaguardia del territorio in quanto l’area di pertinenza ricadrebbe in quell’unicum, almeno per le Marche, che è rappresentato dalla sinclinale camerte, una vallata protetta da Appennino e Preappennino, disposta parallelamente al mare, da Nord a Sud, che impedisce l’arrivo degli influssi mitiganti marini e che per questo genera un microclima mediterraneo – continentale caratterizzato da maggiori escursioni termiche dalla notte al giorno e dall’estate all’inverno che danno origine ad un’uva, prodotta dai nostri vitigni, ricca di estratti, aromi, zuccheri e polifenoli e che conseguentemente si traduce in un vino dotato di elevato corpo che conferisce, cosa abbastanza rara per i bianchi, una particolare attitudine all’invecchiamento.

Come si potrà facilmente intuire questo prodotto non può essere esportato in altre zone ed è dunque basilare, soprattutto in un periodo in cui la nostra zona ha perso molto della capacità produttiva industriale di un tempo, preservare al massimo l’habitat del Verdicchio, in un momento tra l’altro di assoluta crescita esponenziale della viticoltura per il nostro territorio, in cui molti investimenti sono stati fatti e si stanno facendo per merito di piccoli e medi imprenditori agricoli locali generando, tra l’altro in controtendenza con tutti gli altri settori, nuova e qualificata occupazione. Cerreto d’Esi, sotto tutti i punti di vista, anche storico, è decisamente centrale a questo contesto quindi non può permettersi di cedere senza lottare e dunque attuerà una ferma presa di posizione percorrendo tutte le strade possibili per scongiurare l’ipotesi discarica, prima tra tutte la richiesta congiunta di incrementare maggiormente i criteri localizzativi, in maniera da tutelare la diversità dei vari territori, alla stregua e sull’esempio, per intenderci, di altre zone ben note d’Italia come possono essere ad esempio le Langhe ( Barolo-Barbaresco), la zona del Brunello di Montalcino, il Chianti, il Soave, la zona del Valdobbiadene ecc.