CAOS TARI, ANCHE LA LISTA “CAMBIAMENTI” NON CI STA

A cura della Lista civica CambiaMenti, Cerreto d’Esi 

Ma non vi vergognate? Con queste frase intendiamo esprimere il nostro pensiero in merito alla vicenda Tari e relative cartelle inviate dal Comune di Cerreto d’Esi alle aziende artigiane e commerciali presenti nel territorio: il gruppo consiliare CambiaMenti, attraverso una lettera all’amministrazione comunale, ha inteso sottolineare tutto il proprio disappunto per questa vicenda, di seguito dettagliatamente motivato.

Come si evince da tabelle comparative delle categorizzazioni, metri quadri e tariffe applicate dell’attuale amministrazione (allegate alla lettera per il Comune) le variazioni di tariffe, anzi gli spostamenti delle attività da una categoria all’altra (con creazione di nuove categorie apposite con tariffe ridotte) sono stati effettuati nel 2015 e precisamente con delibera n.18 del 30/07/2015 dall’attuale amministrazione. Quindi affermare che è una decisione presa dalla precedente amministrazione (Commissariata) è una bugia bella e buona. Sempre dalla tabella allegata si nota che ulteriori variazioni sono avvenute anche negli anni successivi, con passaggi strani di categoria (distributori, autofficine , ecc). Da notare che nel 2016 non c’è stata variazione perché l’amministrazione era arrivata fuori termine e quindi non ha potuto apportare modifiche alle tariffe. A tutto ciò si aggiunga che abbiamo segnalato più e più volte , con tanto di documentazione , che le tariffe dei paesi limitrofi (Fabriano, Matelica, Genga ) erano notevolmente più basse e soprattutto per certe attività (bar, ristoranti, ecc) erano un terzo rispetto alle nostre. Parimenti, abbiamo segnalato che anche la spesa media pro capite di tali comuni era di molto inferiore: abbiamo sollecitato uno studio sul perché ciò avvenisse ma l’unica risposta è sempre stata che il contratto era stato fatto precedentemente, senza verificare se il maggior costo era dovuto al contratto o a tutte le altre spese che compongono il costo dello smaltimento. Nelle medesime occasioni abbiamo fatto presente che la suddivisione tra le utenze domestiche e non erano molto diverse rispetto ai comuni presi in esame: ora per quest’anno è stata apportata una modifica proprio tra queste due categorie.

 Giunti a questo punto vogliamo porre i seguenti quesiti: 1- Perché se l’errore (se poi di errore si tratta) è stato fatto da questa amministrazione si penalizza l’utente ignaro, che ha solo accettato le tariffe indicate?
2- Perché se è retroattivo il conteggio (ripetiamo errato dal comune) non si fa retroattivo anche il conteggio della suddivisione tra domestici e non ? 3- Come ben noto e sempre ribadito, il costo della Tari deve essere interamente coperto dalle imposte relative: con questo riconteggio si và ad incassare più di quanto speso! 4- Perché non si è fatto un riconteggio di tutta la Tari, risarcendo quanti hanno pagato più del dovuto ? Ma soprattutto, lo ribadiamo di nuovo: non vi vergognate ?

Dopo aver creato il caos più totale (con la creazione delle nuove tariffe, con il mancato adeguamento del 2016, con tariffe per categorie fuori da ogni logica rispetto ai comuni vicini, spese maggiori sempre rispetto ai paesi limitrofi , ecc.) state aggravando le problematiche di attività già di per se stesse in difficoltà vista la grave crisi della nostra zona. Invece di aiutarle , vista anche una inattesa maggior disponibilità finanziaria, dovuta essenzialmente a motivazioni riconducibili al sisma, costruite parcheggi e fate chiudere le attività!