IL MURALE DELLA SCUOLA ‘MARCO MANCINI’ PER UNA DIDATTICA ATTIVA

Fabriano – Una tipica mattina invernale, fredda, come si addice al 23 di gennaio. La Scuola Marco Mancini di Fabriano, avvolta dalla nebbia, aveva un aspetto quasi fiabesco, tanto che se fosse spuntato un drago da dietro la collina su cui sorge non ce ne saremmo meravigliati poi molto. Su quella collina, invece, intorno alle 10,30, quando il sole è riuscito a perforare le nubi, sconfiggendo il grigiore, è avvenuto un altro evento quasi fatato per i bambini presenti: l’inaugurazione del murale realizzato dall’artista Vanessa Cerioni, per la nostra scuola. Un dipinto che, con dovizia di particolari, ha riprodotto l’orto giardino didattico del plesso, a cui sono stati aggiunti il volto di una bambina sorridente, a rappresentare tutti gli alunni della scuola, la coccinella portafortuna, una lumachina che, però, sembra essere pronta a una gara di corsa e una farfalla variopinta, indecisa tra l’ entrare a far parte del quadro bucolico o il sorreggerlo, a margine, quasi come se fosse sospeso, in volo tra sogno e realtà. Ma sono molte le magie che si compiono su quella collina, che sorprendono, incantano e coinvolgono gli alunni, grazie a quel parco didattico e a tutte le attività che ci ispira. Mediante l’associazione ONLUS “La Collina della Vita” la scuola ha la possibilità, infatti, di non limitarsi a osservare sorniona, dalla posizione strategica che occupa, ciò che accade nel mondo circostante, ma di creare un network tra più agenzie: in primis, ovviamente, va menzionato il coinvolgimento con le famiglie a cui si aggiunge la collaborazione con altri plessi dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro, la partecipazione di Istituti del territorio, in particolare il Liceo Artistico e l’Istituto Agrario e di molti enti. Il progetto infatti, nato da un’idea del maestro Pietro Morelli, crea l’ambiente propizio per  la sperimentazione, l’osservazione, la collaborazione,  la verifica e l’eventuale correzione di  errori. L’orto aiuta a comprendere che solo con un impegno sistematico si ottengono i frutti … e mai espressione è stata più consona!

Nella collina, dopo un’opera di risanamento, è oggi presente un’aula didattica all’aperto, un sentiero sensoriale, un giardino aromatico, l’orto e il frutteto: spazi che coinvolgono gli alunni  in progetti inter e multidisciplinari, che offrono occasioni per lavori a classi aperte, dove la peer educational, il tutoring, il cooperative learning e le attività laboratoriali affondano le loro radici…É attraverso una didattica attiva che si garantisce un apprendimento per tutti e per ciascuno: non ci sono esclusioni, prevaricazioni rivalità, ci si mette  al servizio gli uni degli altri, si collabora per il conseguimento di un fine comune. E mentre il mondo virtuale annulla le barriere spazio temporali imponendo l’ottica dell’istantaneità e della contemporaneità, il contatto con la terra ci riporta al valore del tempo, dell’attesa, dalla pazienza. Molte le iniziativa attivate nel tempo: dai progetti per la promozione della pedagogia dell’inclusione, a quelli prettamente didattici, all’alternanza scuola lavoro che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Agrario, all’iniziativa della scorsa primavera “Verde-arrediamo Fabriano”, in collaborazione con il comune.

Al taglio del nastro, sorretto da due pulcine della classe prima, in tripudio di bandiere tricolore, erano presenti la Dirigente Scolastica Stefania Venturi, il sindaco Gabriel Santarelli, l’assessore Barbara Pagnoncelli e i rappresentanti di tutte le classi del plesso. Il coro della scuola ha intonato canti attinenti con il percorso intrapreso dalla nostra scuola, dal classico “Ci vuole un fiore” a “Le vitamine”. I ragazzi delle quinte a suon di filastrocche e poesie hanno sottolineato il ruolo della natura, del lavoro che richiede, del rispetto che esige. Educazione alimentare, ambientale,  ai sani stili di vita e alla cittadinanza attiva costituiscono lo sfondo integratore su cui si innestano, a diversi livelli, le iniziative progettate; costituiscono lo scenario ideale  di una scuola che non vuole restare avulsa dal territorio e dalle problematiche sociali ma che si schiera in prima linea per divenire promotrice del senso di responsabilità, della collaborazione, della riflessione metacognitiva, del metodo scientifico.

Lasciamo la centralità dell’azione didattica ai ragazzi, protagonisti attivi, costruttori del proprio sapere e del proprio essere, coltiviamo l’orto coltivando emozioni, con la speranza che i semi che piantiamo oggi, diventino in un prossimo futuro germogli per cittadini competenti e uomini migliori.

Daniela Brunelli per le docenti del plesso