CANOVA E L’ANTICO, LA MOSTRA DELL’ANNO

“Canova e l’antico”, difficile vedere tutt’insieme e resistere a tanta bellezza in una mostra straordinaria che si tiene al Museo Archeologico di Napoli fino al 30 giugno 2019. Tante le opere e ben 12 marmi prestigiosi dall’ Hermitage di San Pietroburgo, come Amore e Psiche, le Tre Grazie, l’Amorino, Ebe e la Danzatrice. Altri prestigiosi prestiti provengono dalla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, dal Paul Getty Museum di Los Angeles, la struggente Maddalena da Palazzo Tursi di Genova, il gesso di Paolina Borghese, e l’elegante e austera Pace proveniente dal Varvara-Khanenho Museum di Kiev. Nella prima parte del percorso, dedicata all’Atelier di Canova, sono esposti i due Pugilatori, un eccezionale riferimento di anatomia che rimandano alla grande attenzione che l’artista riservò allo studio del corpo umano e lo vediamo anche nella plasticità del gesso in Teseo e il Minotauro, e nel Perseo con la testa di Medusa, ma sono anche un inno ai valori dello sport olimpico.

Antonio Canova recupera con classe e rara abilità il bello e il mito greco, la perfezione degli atleti scolpiti, degli eroi mitologici e delle bellissime dee, l’arte suprema di Fidia, il recupero del classico di Winkelmann, mostrandosi un artista a tutto tondo, capace di spaziare dal disegno alla scultura, fino alla pittura. Nella sua biblioteca di Possagno, ci sono infatti tantissimi volumi che parlano di arte antica, ma anche degli scritti appunto dell’archeologo tedesco Winkelmann. Riprende gli scritti e i racconti di Apuleio e Ovidio, aggiungendo la maestria nel rendere “vivo” il marmo proprio del barocco di Gian Lorenzo Bernini, il suo grande precursore, riuscendo a scolpire leggiadre sculture delicate, sensuali, perfette in puro stile neoclassico. Amore e Psiche è straordinaria, il gesto di trattenere la farfalla di Psiche, c’è grazia, c’è leggerezza, c’è delicatezza infinita, ma anche un richiamo al fatto che l’arte è immortale al contrario della vita umana.

Il tutto in quell’incredibile contesto del Museo Archeologico di Napoli, tra i maggiori musei del Mondo, sicuramente la più grande collezione mondiale per la scultura romana che riesce a farci rivivere la grandezza di Roma attraverso le sue sculture impressionanti come il Toro Farnese e l’Ercole Farnese, le statue degli imperatori della collezione Farnese e i reperti ed i mosaici della Villa dei Papiri di Pompei.

Francesco Fantini