DISARTICOLATO SODALIZIO CRIMINALE DEDITo AL TRAFFICO DI HASHISH IN ANCONA E PROVINCIA

Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Ancona hanno condotto una complessa indagine, coordinata dai dott. Paolo GUBINELLI e Daniele PACI della Procura di Ancona – DDA, che ha consentito di individuare unorganizzazione criminale, composta principalmente da cittadini magrebini, dedita al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto hashish e in alcune circostanze anche cocaina, che venivano immesse con continuità nellintera provincia dorica.
L’organizzazione, attraverso contatti anche con fornitori di altre Regioni d’Italia (Emilia Romagna e Lombardia), era in grado di far giungere ingenti quantitativi di hashish, e nello specifico una particolare qualità chiamata barbuka, confezionata in ovuli, di ingente valore economico e ad alto contenuto di principio attivo. Ogni ovulo, di circa 10 grammi, veniva venduto sul mercato al prezzo variabile dai 100 ai 150 euro.
Lorganizzazione aveva diversi promotori che ricoprivano anche il ruolo di referenti locali per alcune zone di spaccio nella provincia. In particolare H.I.E.K., marocchino classe 1984, si occupava dellattività illecita nella piazza di Ancona, M.E.B., marocchino classe 1986, si occupava delle piazze di Chiaravalle, Falconara Marittima e Montemarciano, Y.A., marocchino classe 1986, gestiva le piazze di Jesi e Santa Maria Nuova. Un altro ruolo di rilievo veniva svolto da M.N., marocchino classe 1982, quale cassiere dellintera organizzazione mentre per il rifornimento dello stupefacente svolgevano un ruolo importante J.B., marocchino, classe 1986 e A.E., marocchino, classe 1982.
Ogni referente locale si avvaleva di una fitta e stabile rete di spacciatori, anche italiani, detti in gergo cavallini, che avevano il compito di smerciare in dettaglio la droga.
Per la vendita nella città di Ancona operavano un giovane del luogo, classe 1981, C.M., italiana, classe 1980 e A.N., marocchino, classe 1982, indagati solo per lattività di spaccio al dettaglio e non anche per il reato associativo.
Nei comuni di Chiaravalle, Falconara Marittima e Montemarciano operavano invece A.F., tunisino, classe 1966, Z.L., marocchino, classe 1990, entrambi indagati per il reato associativo nonché Z.T., marocchino, classe 1987, H.E.B., marocchino, classe 1991 ed un cittadino marocchino, classe 1990, indagati solo per lattività di spaccio.
Infine per i comuni di Jesi e Santa Maria Nuova operavano S.B., italiano, classe 1989, C.C., italiano classe 1962, G.G., italiano classe 1983, M.L., italiano, classe 1974, M.M., italiano, classe 1976, M.R., italiano, classe 1983 B.Z., marocchino, classe 1990, tutti indagati per il reato associativo nonché D.C., italiano, classe 1973, E.M.Z., polacca, classe 1983, un cittadino marocchino, classe 1992, un giovane di Santa Maria Nuova, classe 1993, A.S., marocchino, classe 1970, indagati solo per lattività di spaccio.
Dallindagine emergeva che il sodalizio, al fine di rendere difficoltose le attività di monitoraggio ed eludere eventuali controlli delle Forze di Polizia, attivavano per le comunicazioni schede telefoniche dedicate, utilizzate esclusivamente tra gli appartenenti allorganizzazione. Nelle telefonate venivano adoperati anche termini criptati per intendere lo stupefacente, la sua qualità e gli accordi per il luogo della consegna come ad esempio la frase ci prendiamo un caffè che, come accertato, era utilizzata per fissare incontri in cui definire il quantitativo, la tipologia di stupefacente e le modalità di consegna. Le schede telefoniche, cambiate di frequente, venivano attivate con intestazioni a terze persone inconsapevoli o inesistenti in un Phone-center di Falconara Marittima gestito da F.O., cittadino del Bangladesh, classe 1983, deferito in stato di libertà per falsità in registri e notificazioni.
Nel corso delle indagini venivano arrestate in flagranza di reato 7 persone, sequestrati circa 18 kg di hashish e di 15 grammi di cocaina e la somma contante di euro 15.000.
Il primo importante riscontro investigativo veniva effettuato il 4 luglio 2017 allorquando veniva tratto in arresto in Santa Maria Nuova, S.B. , italiano, classe 1989, trovato in possesso di 10 grammi di cocaina, 247 grammi di hashish, suddivisi in ovuli. Successivamente, in data 11 luglio 2017 veniva tratto in arresto, in Falconara Marittima, S.B., italiano, classe 1973, trovato in possesso di 103 grammi di hashish. In data 24 ottobre 2017 veniva tratto in arresto, in Montemarciano, A.F., tunisino, classe 1966, trovato in possesso di Kg. 1,02 di hashish. In data 9 dicembre 2017 venivano tratti in arresto, in Ancona, nei pressi delluscita autostradale di Ancona sud, H.I.E.K., marocchino, classe 1982, unitamente a K.B., marocchina, classe 1985, trovati in possesso di 520 grammi di hashish, in ovuli ed un panetto. Nelloccasione veniva sequestrata la somma contante di euro 15.000, provento dellattività illecita. In data 15 dicembre 2017 veniva tratto in arresto, in Jesi, C.C., italiano, classe 1962, trovato in possesso di 280 grammi di hashish, suddivisi in ovuli. Infine, in data 16 febbraio 2018, lattività di indagine permetteva altresì di trarre in arresto, in Ancona, presso la stazione ferroviaria, C.E.J., marocchino, classe 1977, che proveniente da Milano su autobus di linea, veniva trovato in possesso di kg. 14,987, suddivisi in “panetti.
Nel corso della mattinata i militari del Comando Provinciale di Ancona hanno proceduto, in esecuzione di provvedimento emesso dal G.I.P. di Ancona, al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di una BMW 320D nella disponibilità di Y.A., referente della zona di Jesi e Santa Maria Nuova, un conto corrente bancario, una Fiat Multipla ed un motociclo Aprilia Atlantic 500 nei confronti di H.I.E.K., referente della zona di Ancona, ed un appartamento in Conselice (RA) nei confronti di J.B., uno dei rifornitori di stupefacente per l’organizzazione. Inoltre sono state eseguite 15 perquisizione domiciliari nel corso delle quali sono stati sequestrati gr. 22,5 hashish, gr. 1,67 eroina e 2 bilancini di precisione.