PUNTO NASCITA, VINICIO ARTECONI ALL’ATTACCO
di Vinicio Arteconi, Associazione Fabriano Progressista
Chiude il Punto Nascita dell’Ospedale di Fabriano per disposizione del Ministero della Sanità, su parere del Comitato LEA, respingendo la richiesta di deroga della Regione Marche per la sua continuità. Inesorabilmente si è verificato ciò che si temeva dovesse succedere, e da tempo avevamo previsto, data anche la insufficienza dell’organico (in verità mal gestito) dell’unità di pediatria. Un tocco in più, si fa per dire, nel quadro inarrestabile di decadenza del nostro Ospedale, ripetutamente denunciato: gravi carenze di personale con sovraccarichi di lavoro per gli operatori tutti, disfunzioni nei reparti, strategie puramente economicistiche, miopie di programmazione. Siamo al punto di non ritorno. A quando il declassamento completo della struttura? È indecorosa, vergognosa l’attuale querelle tra chi governa la Regione e chi governa il Comune, una dimostrazione di insensibilità, sorda alle vere istanze fabrianesi. Un balletto nutrito di accuse reciproche di irresponsabilità e di falsità, che fanno seguito alle ipocrisie, ai tatticismi, alle disinformazioni, alle strumentalizzazioni anche elettoralistiche (non scordiamoci dell’imminenza delle votazioni europee e regionali) manifestate da entrambe le istituzioni con il tardivo coinvolgimento dei sindaci dell’Area Montana, dei Sindacati e di tutte le Associazioni portatrici di interessi.
“Colpa della Regione? Assolutamente no, colpa del Ministero!”. “Colpa del Ministero? Ma scherziamo, Colpa della Regione!”. Verrebbe voglia di sorridere, di ricordare l’aforisma di Ennio Flaiano: la situazione è grave, ma non seria. Mesi e mesi di schermaglie, di contrapposizioni giocate, sovente su più tavoli, soprattutto sulla pelle (in senso proprio letterale!) dei cittadini e del loro fondamentale diritto alla salute. Abbiamo ancora negli orecchi le parole del Presidente della Regione Prof. Ceriscioli, Assessore anche alla sanità, pronunciate in campagna elettorale “l’Ospedale di Fabriano non si tocca!”. Il Presidente preferisce ascoltare le litanie che provengono dal Direttore dell’Area Vasta 2, dott. Bevilacqua, che descrive la sanità del territorio fabrianese come il migliore dei mondi possibili, mentre avrebbe potuto e dovuto assicurare prioritariamente l’H24 con i pediatri in servizio nei tre Ospedali dell’Area Vasta 2. Non gli preme ascoltare la voce della gente né gli allarmi delle forze sociali e politiche più attente. Per il Presidente la Petizione del maggio 2017 a lui indirizzata e sottoscritta da migliaia di cittadini, la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Fabriano il 27 settembre 2018 promosse entrambe da Vinicio Arteconi con la sua lista sulle urgenti necessità della Zona Montana contano un niente. Gli appelli sollevati con insistenza e con ragione dal Coordinamento cittadino per l’Ospedale Engles Profili sulla delicatissima questione del Punto Nascita rappresentano per il Presidente un puro flatus vocis. Vogliamo ricordare l’incompiuta 76, il terremoto, la crisi economica e sociale con la progressiva diminuzione dei residenti! I numerosi articoli apparsi sulla stampa locale con cui l’Associazione Fabriano Progressista, preoccupata del bene comune e non per sterile amor di polemica, ha affrontato, mediante argomentazioni fondate e proposte concrete, le inefficienze strutturali della sanità fabrianese sono per il governo regionale soltanto un’eco smorzata di lontane vicende. Secondo noi siamo di fronte al fallimento programmatico della stessa ASUR che ha completamente sbilanciato la sanità a favore della costa non avendo saputo interpretare i bisogni di questa Area Montana, ma si è concentrata soprattutto sulla disputa Marche Nord-Torrette.
Ed ora noi Fabrianesi, ma anche tutti i cittadini del comprensorio, ne stiamo pagando le conseguenze! Specularmente il Movimento 5 Stelle fa la voce grossa e cavalca la protesta. Fin dal suo insediamento la Giunta Santarelli si è poco interessata alle gravi criticità che affliggono la Città, sanità, lavoro e attività produttive in primo luogo. Gravi le resistenze poste dalla maggioranza sulla proposta di Vinicio Arteconi e della sua lista di costituire specifiche commissioni comunali permanenti su queste spinose problematiche. Ma tralasciamo la mozione sull’area di crisi complessa votata con sussiego anche dal gruppo pentastellato. Soffermiamoci sulla sanità. Chi si è preoccupato in sede istituzionale, se non l’Associazione Fabriano Progressista, di promuovere uno specifico Consiglio Comunale aperto sulle strutture sanitarie? Chi ha sostenuto in quella occasione, se non Vinicio Arteconi con l’Associazioni Fabriano Progressista, anche attraverso il favorevole apporto di autorevoli sindaci, la costituzione di una larga Zona Montana, dotata di una reale autonomia per affrontare in modo collegiale ed efficace le delicate problematiche riguardanti la salute, e perché no, altre vive e scottanti questioni del territorio a questa collegate?
Il Movimento 5 Stelle, forte della maggioranza assoluta in Consiglio Comunale è perennemente chiuso nella sua cittadella. Portatore di verità assolute e incontrovertibili, ignora, anche su temi essenziali, un minimo di relazioni e di dialogo democratico con le altre realtà cittadine vuoi sociali, vuoi istituzionali, vuoi politiche.
Il sindaco Santarelli ora fa la voce grossa, da primo attore, si fa carico demagogicamente della protesta per la chiusura del Punto Nascita, ricostruisce i fatti faziosamente e difende ad oltranza il Ministro Giulia Grillo, accusando di mendacità chiunque osi attaccarla. Dimentica di dire di non avere alcuna visione dei fondamentali problemi fabrianesi. In materia di salute. Convoca intempestivamente la Conferenza dei sindaci della Unione Montana (giugno 2018) prima di un Consiglio comunale. Dimentica gli impegni che il Consiglio comunale all’unanimità gli ha affidato (mozione sulla sanità del 27 settembre dello scorso anno), effettuando improbabili incontri con i sindaci di Senigallia e Jesi. Dimostra tutta la sua incapacità e superficialità politica (una lettura dell’art. 5 dello Statuto comunale non guasterebbe!) non pensando di coinvolgere su questioni sensibili e delicate, come il diritto alla salute delle persone che abitano nel territorio fabrianese, l’associazionismo, le forze politiche, i gruppi consiliari cittadini e omettendo di mobilitare con la indispensabile convinzione le realtà istituzionali, cioè i Sindaci e Consigli comunali del territorio. Di fronte alla gravità della chiusura del Punto Nascita non possiamo che dire basta ai litigi, basta alla concorrenza elettoralistica, basta alle diatribe di bottega. Noi diciamo sì alla politica nobile e al dialogo costruttivo.