LUCA BALDINI NUOVO RESPONSABILE SINDACALE CNA JESI/FABRIANO

Luca Baldini, (nella foto il primo da sinistra) è il nuovo responsabile sindacale della Cna di Jesi e Fabriano. Nasce a Jesi nel 1982, si laurea in Scienze politiche all’Università di Bologna e ottiene un Master alla L.U.I.S.S. di Roma. Da diversi anni si occupa di Comunicazione e Marketing. Precedente esperienza prima dell’ingresso in CNA: responsabile comunicazione aziendale della Baldi Srl. “Credo – riferisce – che la mia provenienza professionale sia piuttosto inusuale in una associazione di categoria, ma questa scelta rispecchia le intenzioni del gruppo dirigente della CNA, che mi chiede di portare le mie competenze in un mondo per me completamente nuovo, dando vita ad una contaminazione di esperienze”.

Perché in CNA?

“In un mondo globalizzato e interconnesso, le grandissime aziende possono interagire con ognuno di noi direttamente all’interno delle nostre case, attraverso i nostri smartphone e in una legittima logica competitiva di espansione e conquista tenderanno sempre più ad espandersi standardizzando prodotti e servizi, perciò omologando i nostri consumi. In questo contesto l’artigianato e la piccola e media impresa assumono un ruolo di cui non sono forse ancora completamente consapevoli: la piccola impresa infatti diviene l’artefice del bello, del particolare, del ricercato, del sofisticato, del personalizzato e unico oggetto o servizio assolutamente non in competizione con i colossi multinazionali, bensì complementare. Il mio progetto parte dall’intenzione di conferire alla CNA il compito di guida dell’artigiano in questo percorso di comprensione del suo nuovo ruolo. Sono troppi anni che la piccola impresa cerca con i denti di sopravvivere ed è giunto il momento di tornare a prosperare migliorando la vita di chiunque incroci la sua arte ed il suo lavoro. La situazione economica produttiva legata alla globalizzazione non va vista come un nemico contro cui combattere, bensì come un’opportunità da cogliere, è proprio in questo momento e grazie alle tecnologie disponibili che l’artigiano ritrova il suo spazio ideale tra produzione di altissimo livello e un immenso mercato globale, ricavandosi la sua nicchia. Un mercato così vasto dove la differenziazione e l’unicità sono il segreto del lavoro artigiano, dove il valore aggiunto è dato da un altissimo valore di prodotto: indisponibile, di altissima qualità, di umana bellezza. Per poter far questo, l’artigiano deve comprendere che ci sono tre elementi che, a differenza di quel che è abituato a pensare, giocano a suo favore:
1) l’innovazione tecnologica,
2) il mercato globale e
3) la grande impresa.

Il primo lo rende “compatibile” con i sistemi di interazione globali; il secondo è mare immenso in cui trovare il proprio spazio, non un mostro contro cui lamentarsi ogni giorno; il terzo traccia lo standard da cui l’artigiano deve partire per aggiungere il suo sapere e la sua arte”.

Come può la CNA riuscire in questo suo compito?

“L’unico modo possibile è compiere il viaggio per primi, dimostrare con i fatti che il mondo che cambia non sono solo parole che tutti ascoltiamo da anni, prepararsi a rinnovarsi in ogni pratica, scardinando ogni zona di confort, investendo, trasformandosi. Un approccio ormai non più in linea con il nuovo assetto globale non solo è inefficace, ma mina quotidianamente il patrimonio di fiducia che l’artigiano ripone nei confronti della nostra associazione.
La CNA deve essere il buon esempio, essere per prima ciò che invita ad essere. Per poter fare tutto questo in maniera efficace, ho intenzione di visitare molte aziende e artigiani del territorio, sia nostri associati che non, per capire le loro esigenze, comprendere il tessuto produttivo e ricostruire una tessuto di relazioni fondamentale per questo settore”.