FABRIANO E L’INVESTIMENTO “NEL MATTONE”, PARLANO D’INNOCENZO E LATINI

L’investimento “nel mattone” non è più una priorità per i cittadini fabrianesi. La recessione economica, la crisi del distretto industriale, la pesante tassazione sulle proprietà immobiliari hanno portato forte criticità nel settore che risente, giocoforza, delle dinamiche negative che il nostro territorio subisce da diversi anni. Ad aggiungere disagi anche l’evento sisma, che di certo ha modificato le esigenze e le richieste da parte dei fabrianesi. Sicuramente un campanello d’allarme che non può passare inosservato, non solo da parte dei proprietari di immobili, che difficilmente riescono ad affittare o vendere con equo valore di mercato, ma anche degli addetti ai lavori del settore immobiliare fabrianese. Ne abbiamo parlato con Sergio Latini e Mauro D’Innocenzo, da anni operativi con le loro agenzie di intermediazione immobiliare, che ci hanno tracciato un quadro tutt’altro che roseo per quanto riguarda il territorio fabrianese. “Il mercato immobiliare fabrianese-dichiara Sergio Latini- ricalca tutte le criticità di una città che decresce demograficamente. Siamo ridotti al lumicino. Le richieste sono soprattutto di locazioni, che difficilmente possono andare in porto per la tranquillità dei proprietari. Per gli acquisti resiste una ridotta fascia di qualità con esigenze innovative, sia dal punto di vista statico che energetico-ecologico. La clientela, di conseguenza, si è ridotta drasticamente anche per la fortissima tassazione ormai insostenibile. L’unica vivacità si riscontra nel commerciale, nel centro storico, con numerose aperture di nuove attività, che hanno assoluta necessità di essere supportate con la lungimiranza dell’amministrazione comunale. Il supporto delle attività di vicinato- prosegue Latini- fa parte, a parole, del programma del Movimento Cinque Stelle, ma c’è speranza che anche a Fabriano questo possa avvenire con un cambiamento radicale delle scelte amministrative. Meglio tardi che mai. L’ investimento sul mattone è praticamente scomparso, a causa della fortissima tassazione.  Ma il cospicuo abbassamento dei prezzi degli immobili ha portato una redditività locativa dal 5-8% che non esiste, oggi in Italia, in qualsiasi altro settore economico”. Preoccupante anche la testimonianza di Mauro D’Innocenzo, dell’omonima agenzia immobiliare fabrianese: “Purtroppo la situazione a Fabriano continua e restare stagnante, vale a dire che già da prima del terremoto di due anni fa le cose non andavano bene ma, dopo quell’ evento, le cose sono addirittura precipitate. Il nuovo è inutile parlarne perché, visto che nessuno costruisce più, non si trova e tantomeno i costruttori sono incentivati a realizzare nuove situazioni immobiliari; per l’usato si trovano oramai appartamenti usufruibili da subito, senza nessun intervento di ristrutturazione, ad un prezzo che va dai 600 agli 800 euro al metro quadro. Per un usato mal tenuto si spendono 400/500 euro al metro quadro, per un usato molto ben messo si può ben acquistare a 1000/1200 euro. Per quanto riguarda gli affitti, ben richiesti subito dopo l’evento sismico, si registra un calo. Per un appartamento ben vivibile di 80//100 mq si può chiedere al   massimo 400/450 € mensili. Ai miei clienti – conclude D’Innocenzo – ultimamente faccio spesso questo esempio. Come sarebbe la situazione immobiliare a Marotta o Senigallia se, arrivando una mattina, trovassimo il mare “chiuso”? Le località marittime senza mare non avrebbero più senso e ragione di esistere, quindi neanche potrebbero vivere con splendore. Lo stesso per Fabriano, senza industria e con pochissime fabbriche rimaste, purtroppo comincia ad avere tutto poco senso”.

Gigliola Marinelli