“BASTA UNA RIUNIONE DEL CIPE E I LAVORATORI (E LA STRADA) SARANNO SALVI”

Fabriano – Sulla vicenda dei licenziamenti Astaldi – cantiere SS 76, interviene la deputata Alessia Morani, Vice presidente gruppo Partito Democratico alla Camera dei Deputati.  La nota integrale.

“Avete presente il governo il cui vice-premier ogni giorno, più volte al giorno, parla di reddito di cittadinanza, di lotta alla disoccupazione, di attenzione per i più deboli? Ecco, quello stesso governo a Fabriano sta, di fatto, per condannare 59 persone all’inferno della disoccupazione. E sapete perché? Perché non vuole finanziare un’opera decisa dai governi precedenti. La questione può essere riassunta così. A Fabriano l’impresa Astaldi sta completando i lavori di ampliamento di due importanti arterie viarie marchigiane e della Pedemontana. Ma c’è un problema. I finanziamenti del terzo e del quarto lotto e della Pedemontana già previsti dal governo del Pd non sono stati sbloccati. Perché questo accada serve una semplice riunione del Cipe che formalizzi la disponibilità delle risorse. Ma il governo traccheggia e non convoca il comitato interministeriale.

In assenza delle risorse, Astaldi ha deciso che il 4 ottobre, non potendoli far lavorare, licenzierà un terzo dei lavoratori ora in mobilità. Si tratta di ben 59 persone per cui la prospettiva di perdere il lavoro si fa ogni giorno più concreta, se il governo continuerà a non riunire il Cipe. Pare sia un programma una convocazione per la seconda decade di ottobre ma, se arriverà, sarà già troppo tardi. Sembra che dietro questo atteggiamento ci sia una ragione politica. Il governo di Toninelli e Di Maio non è d’accordo sulle opere da finanziare decise dai governi precedenti. In altre parole, preferisce far scivolare 59 persone nella disoccupazione, per l’assurda e stupida ossessione che li porta a distruggere tutto quello che i governi precedenti hanno fatto.

Ora Di Maio e Toninelli facciano qualcosa per i 59 lavoratori di Fabriano. Basta una riunione del Cipe e quei lavoratori saranno salvi. Se questo non accadrà, saremo costretti a concludere che per loro delle meschine questioni di principio sono più importanti della vita delle persone. E che dunque la loro vantata attenzione per gli ultimi non è che un vuoto slogan usato per nascondere delle ciniche strategie di rivalsa. Ieri ho partecipato all’incontro convocato da Feneal, Filca e Fillea per affrontare la questione. Da parte mia continuerò a impegnarmi al fianco dei lavoratori perché il governo rinunci a un insensato atteggiamento di vendetta contro il passato. A pagare saranno i lavoratori”.