“IL SILENZIO ASSORDANTE DI AREA VASTA 2 E DELLA SANITA’ MARCHIGIANA”

Fabriano – Sindacati sul piede di guerra chiedono l’intervento delle Istituzioni per difendere la sanità della città della carta. “Normative, ma soprattutto scelte politiche della Sanità della Regione Marche, stanno opprimendo sempre più il “lavoratore” e volgono sempre di più a ridurre ai minimi termini i servizi sanitari pubblici che devono essere garantiti alla cittadinanza, rendendo difficile (ma non impossibile) monitorare, da parte degli Organismi Sindacali, decisioni ed azioni dell’ASUR Marche e dell’Area Vasta 2, e di verificarne la relativa legittimità contrattuale. Già il 24 Luglio scorso avevamo partecipato al Consiglio Comunale aperto di Sassoferrato con all’o.d.g. “Accorpamento e riduzione dei posti letto per le Cure Intermedie e la Rsa della struttura di Sassoferrato, verso il Presidio Ospedaliero di Fabriano”, e relativo trasferimento “forzato” di diversi operatori (Infermieri ed Operatori Socio Sanitari) verso il Presidio Ospedaliero Fabrianese, senza alcuna programmazione preventiva, nè informativa, nè rispetto del Regolamento sulla mobilità vigente in Area Vasta 2. Questo ci ha ulteriormente convinto ad approfondire e a “vederci chiaro” in merito alla Gestione/Appalto dei Servizi Cure Intermedie di Sassoferrato, verosimilmente deliberato ma non attribuito contrattualmente, e affidato a Cooperativa. Come sindacato abbiamo fatto richiesta formale di accesso agli atti prevista dalla normativa vigente, con la finalità di tutelare i lavoratori del Comparto dell’Area Vasta n. 2, i lavoratori della Cooperativa alla quale è stato affidato il Servizio, ma soprattutto la qualità del servizio reso ai cittadini afferenti a quel territorio. Ad oggi dobbiamo purtroppo prendere atto che l’ASUR Marche/Area Vasta 2, alla richiesta Uil di conoscere nel merito lo stato dell’arte di tale questione, con un silenzio assordante che ultimamente contraddistingue le azioni degli organismi della Sanità Marchigiana (Asur e Area Vasta n. 2), non ha provveduto alla trasmissione della documentazione che è stata richiesta con modalità del tutto legittime e rispettose della normativa vigente. E tutto questo avviene alla faccia della trasparenza tanto decantata dai vertici della Sanità Regionale e dell’Area Vasta 2. Motivo per il quale la Uil Ancona Marche si vede “costretta”, obtorto collo, a rivolgersi all’Ombudsman della Regione Marche per vedersi riconosciuto il diritto d’informazione. Questo “modus operandi” della Direzione Generale dell’Asur Marche e dell’Area Vasta 2 non ci piace ed è lesivo di tutti gli operatori del Comparto Sanità oltre che dei cittadini ai quali i Servizi vengono resi, ma al tempo stesso ci motiva ancora di più a mettere in campo tutte le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo, ad essere più determinati ed incisivi nell’azione sindacale.

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