WHIRLPOOL, DIECI GIORNI DI CASSA INTEGRAZIONE IN PIU’

Fabriano – Continua il calo dei volumi di Whirlpool, cresce la preoccupazione di lavoratori e sindacati. Nei giorni scorsi si è tenuta un’assemblea con i sindacati Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento Whirlpool di Melano, il maggiore polo di Whirlpool Emea per la produzione di piani cottura a gas ed elettrici. “Che la situazione non fosse bella – spiegano i rappresentanti sindacali – era emerso già in occasione del confronto che avevamo avuto a Roma con il management dell’azienda, ma non era facile attendersi un ulteriore peggioramento delle vendite, tanto da costringere la multinazionale a prevedere dieci giorni di cassa integrazione straordinaria in più nel mese di marzo”. Un dato su tutti per riflettere: “da cinque trimestri – riferisce Pierpaolo Pullini, Fiom – Whirlpool sta perdendo quote di mercato, soprattutto perché ci sono dei ritardi nell’integrazione con la Indesit Company”. I sindacati chiedono di riprendere i contatti con il ministero dello Sviluppo economico visto che “il tavolo ministeriale non si riunisce più dal novembre 2016 ed è urgente capire come Whirlpool intende affrontare la problematica”. Intanto la holding americana è pronta a chiedere un altro anno di cassa integrazione straordinaria al Ministero fino a tutto il 2019. Lo stabilimento di Melano, intanto, fino al 4 marzo, sarà operativo solo tre giorni, con una lunga serie di fermate collettive dovute alla diminuzione delle commesse.

Export, crollano i settori elettrodomestici e carta nelle Marche

Drastico calo dell’export del distretto economico del bianco di Fabriano. Il terzo trimestre del 2017 si è chiuso con una variazione del -3,8 per cento, secondo il Monitor dei distretti industriali delle Marche, curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Il dato è negativo e inferiore sia al totale dei distretti italiani (+4,5%) che a quello della manifattura regionale (-0,9%). Anche il dato aggregato dei primi tre trimestri risulta negativo (-4,9%). “A rallentare l’export regionale nel terzo trimestre 2017 – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – è stata la frenata subita sui mercati maturi, dove si è registrata una diminuzione del 6,4% delle esportazioni, specialmente Regno Unito, Stati Uniti e Portogallo. Stabilità, invece, nei mercati emergenti, dove spiccano però le ottime performance conseguite in Russia, che è il mercato emergente dove si registra la maggiore crescita di export nel periodo analizzato (+21,1%) e complessivamente da gennaio a settembre (+16,7%). Molto bene anche l’andamento dell’export in Cina. Questi risultati sono stati però controbilanciati da un calo dell’export verso la Romania, la Repubblica Ceca, l’Arabia Saudita e l’India”. Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro difficile: solo due distretti marchigiani su nove crescono nel terzo trimestre del 2017. Si tratta delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+8,7%) e delle cucine di Pesaro che però, nonostante l’ottima performance nel trimestre luglio-settembre (+14,3%), non riesce a portare il dato gennaio-settembre in territorio positivo (-2,3%). Sostanzialmente stabile la jeans valley del Montefeltro nel terzo trimestre (-0,2%) ma positiva nel complesso dei primi tre trimestri (+1,3%). Delicato il quadro degli altri distretti della Regione. A partire proprio da Fabriano dove il distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici chiude in negativo (-16%) a causa delle sensibili riduzioni dei flussi verso diversi dei principali partner commerciali. In calo il cartario di Fabriano (-6,1%), per colpa della forte riduzione delle esportazioni in India,