“NO AL TRASFERIMENTO DELLE SCUOLE A FABRIANO”

“Prove di vulnerabilità ai minimi consentiti, ma considerato che sono state dichiarate agibili, chi ha preso questa decisione, se ne prenderà la responsabilità”. Il Comitato Scuole Sicure Cerreto D’Esi sintetizza l’esito dell’incontro tra il presidente della Regione Ceriscioli ed il sindaco di Cerreto D’Esi Giovanni Porcarelli, del 17 luglio, per decidere come gestire la situazione plessi scolastici Cerretesi. “Questo – ci spiega Luigina Rinaldi – per colpa del fatto che a Cerreto non ci sono altri locali, quindi, non possiamo spostare i nostri figli in luoghi idonei e sicuri e dunque il problema esiste”. Il tempo, intanto, stringe, tra meno di due mesi, infatti, riapriranno le scuole. “Conviviamo con il problema di mettere a rischio i nostri figli. L’Amministrazione invece di adoperarsi per trovare una soluzione quando glielo avevamo chiesto ufficialmente a gennaio 2017, ha dormito. Risultato? A settembre riapriranno le scuole elementari con la colonna del corridoio crepata, le scale – ha riferito il Comitato – che collegano la palestra ad un’ala con problemi strutturali rilevati dalle prove vulnerabilità sismica, l’umidità che se la sta mangiando piano piano, la palestra che ci piove dentro e con un tutti i problemi che i tecnici rilevati. Le medie? Con il masso sul tetto che sta lì come una spada di Damocle, sperando che non faccia più di un metro di neve se no il tetto viene giù, senza il collegamento della scala con il pianerottolo, senza le travi fissate su le colonne, senza sapere alla prossima scossa cosa succederà: d’altronde un’altra scossa mica ci sarà domani!?”. Si è parlato anche di spostare gli alunni a Fabriano o Matelica. Non va bene. “Così diremmo per sempre addio alle nostre scuole e smembreremmo per sempre una comunità. Qualcuno ci dice che era meglio non sapere il risultato delle prove di vulnerabilità, ma ci rendiamo conto? Qualcuno pensa che dovevamo farci i fatti nostri? Noi riteniamo di avere fatto la scelta giusta, senza creare allarmismo ma lavorando per il bene dei nostri figli. La testa dentro la sabbia non serve che a posticipare il problema, in questo modo nessuno parlerà di prevenzione, perchè cari signori siamo stati molto fortunati da un anno a questa parte sisma più neve. Comunque, prendiamo atto comunque, che in Italia non esiste legge che obbliga la chiusura scuole, anche difronte all’evidenza dell’inagibilità di una struttura. Questo allora vuol dire vanificare qualsiasi tanto hanno vinto Loro!? Al contrario, il Comitato su questa ha deciso di crederci e andare avanti, cercando in tutti i modi di ottenere cIò che è giusto per il futuro dei nostri figli, della nostra piccola comunità”.

dg