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BANCHE VENETE, OK A SALVATAGGIO

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge ‘Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza Spa e di Veneto Banca Spa’. Il Cdm che aveva all’esame il decreto per il salvataggio delle due banche venete è durato circa 20 minuti.

Il provvedimento apre ora la strada alla separazione delle attività ‘sane’ dei due istituti da quelle ‘malate’: “Una ‘good bank’ e una ‘bad bank’ – ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Economia Padoan – dove saranno collocate tutte le attività in sofferenza”. Per la banca ‘buona’ è stata selezionata, dopo un esame trasparente, Intesa SanPaolo “che ha presentato l’offerta più significativa”. Le due banche venete “cesseranno di operare come banche venete ma continueranno ad operare come componenti del gruppo Intesa SanPaolo e non ci sarà alcun interruzione dello servizio agli sportelli”.

Il ministro Padoan

“Da oggi  si svolgerà l’attività normale allo sportello delle due banche ha detto il ministro Padoan. “Non c’è nessuna interruzione dell’attività” ha affermato il ministro. “L’esborso per lo Stato ammonta a circa 5,5 miliardi di euro” e “complessivamente sono mobilizzate risorse a favore dell’operazione fino ad un massimo di 17 miliardi di euro” ha aggiunto il ministro.

LE RISORSE – Arriveranno infatti 4 miliardi e 785 milioni in termini di “anticipo di cassa a disposizione di Banca Intesa” per ottenere il proprio “rafforzamento patrimoniale” e “per adeguare il capitale necessario all’acquisizione delle due venete”, ha precisato il ministro. Ci sono poi ulteriori 400 milioni, “unico altro esborso immediato a copertura di garanzie”. Inoltre, ci sono 12 miliardi aggiuntivi come “risorse mobilizzate dallo Stato”, fino a un massimo dunque di 17 miliardi totali.

LE REGOLE UE – Si tratta di un provvedimento che “stabilizza l’economia del Veneto – ha detto Padoan – protegge i risparmiatori e salvaguarda l’attività economica delle banche venete, nel pieno rispetto delle regole europee” ha sottolineato. “Il governo ha usato le regole europee nel modo migliore possibile” per “stabilizzare e diminuire le fragilità, presunte o vere, del sistema creditizio italiano”. Da questa operazione, ha concluso, “non c’è impatto sulla finanza pubblica. Si utilizzano risorse già disponibili”.

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri “consentirà di rassicurare e di stabilizzare la situazione” dei due istituti, ha affermato il premier Paolo Gentiloni, aggiungendo: “Confido in Parlamento nel sostegno più ampio possibile”. “Questa crisi” delle banche venete, ha proseguito, “ha raggiunto livelli che hanno reso necessario l’intervento di salvataggio a favore dei correntisti e dei risparmiatori, di chi in queste banche lavora e a favore dell’economia del territorio, del nostro sistema bancario e della sua efficienza, per evitare i rischi di un fallimento disordinato”.

Veneto Banca: “I clienti non subiscono alcuna conseguenza”

In una nota odierna Veneto Banca riporta che “ieri, 25 giugno, è giunto a realizzazione il piano di intervento predisposto per la soluzione della crisi di Veneto Banca. A seguito delle decisioni delle Autorità europee e in conformità al Decreto Legge del 25 giugno 2017 n.99, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, ha sottoposto la banca a liquidazione coatta amministrativa. La Banca d’Italia – spiega il comunicato dell’istituto di credito – ha nominato gli Organi liquidatori nelle persone di Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Fabrizio Viola, quali Commissari liquidatori, e dei Franco Benassi, Giuseppe Vidau, Andrea Guaccero quali componenti del Comitato di sorveglianza.

I Commissari liquidatori, in attuazione delle indicazione ministeriali e con il sostegno dello Stato Italiano, hanno provveduto alla cessione di attività e passività aziendali a Intesa SanPaolo S.p.A., che è subentrata nei rapporti della cedente con la clientela senza soluzione di continuità. I crediti deteriorati della banca, esclusi dalla cessione, saranno successivamente trasferiti a una società a partecipazione pubblica. I diritti degli azionisti e le passività subordinate resteranno in capo alla Liquidazione. L’intervento assicura la tutela di tutti i risparmiatori e dei creditori senior. Il citato Decreto Legge prevede inoltre misure di ristoro per titolari di strumenti finanziari subordinati retail. I clienti non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio: gli uffici e gli sportelli della banca saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Intesa Sanpaolo.

Il commento dell’ex sindaco, Roberto Sorci

“Oggi i Fabrianesi e tutti i cittadini di questo territorio si sono svegliati più poveri come Comunità: – 15 MILIONI DI PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE CARIFAC svaniti con il decreto SALVABANCHE di ieri. Visto che i 15 milioni di obbligazioni rendevano il 7,5% netto/anno ovvero oltre un MILIONE di euro il territorio non godrà più di queste risorse annuali per le attività culturali, sociali… E’ veramente un disastro.”