GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA, MARCHE INADEMPIENTI SULLA DEPURAZIONE
A cura di Legambiente Marche
Nelle Marche sono ancora troppi i problemi relativi agli scarichi inquinanti civili e industriali e ai depuratori mal funzionanti che causano danni all’ambiente e all’economia. È quanto torna a denunciare oggi Legambiente in occasione della Giornata mondiale dell’acqua dedicata al tema delle acque reflue per ribadire l’urgenza di intervenire al più presto sul problema della maladepurazione. In Italia il 25% della popolazione non è servita da un adeguato servizio di depurazione, sono 104 gli agglomerati urbani coinvolti da provvedimenti di condanna della Corte di Giustizia europea (2012), 14 le regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Sicilia, Lazio, Lombardia, Marche, Sardegna, Valle D’Aosta, Veneto e Piemonte). Poco rassicuranti anche le analisi sulle acque, nel 2016 su 265 campioni di acqua analizzati da Goletta Verde di Legambiente, il 52% è risultato con cariche batteriche, elevate specialmente in prossimità di foci, fossi e canali, per mancanza di depurazione e scarichi illegali. Le situazioni più critiche sono state riscontrate in Calabria, nelle Marche e in Abruzzo, regioni penalizzate anche dall’elevato numero di corsi d’acqua, canali e fossi che sfociano in mare. Le Marche, infatti, contano l’89% di copertura del servizio di depurazione per i reflui urbani ma il 50% degli agglomerati più grandi è interessato dalla procedura di infrazione europea. Ai ritardi e ai casi di maladepurazione, si aggiungono le altre “bacchettate” dell’Unione Europea: oltre alla sentenza di condanna del 2012, c’è quella del 2014, una terza procedura di infrazione europea ancora in corso per il mancato rispetto della direttiva 91/271 sulla depurazione degli scarichi civili. In particolare, sono 46 gli agglomerati marchigiani sotto infrazione Europea (2014/2059) per inadempienze della direttiva 1991/271/Cee. La direttiva prevedeva che gli agglomerati urbani fossero coperti interamente dal servizio di depurazione delle acque, cosa che ancora oggi non è avvenuta. A pagare le conseguenze di questa inadempienza sono corsi d’acqua e tratti costieri che vengono contaminati dal refluo non trattato, generando un grave problema ambientale e sanitario.
“La Giornata Mondiale dell’Acqua rappresenta l’occasione per ribadire quanto sia importante depurare le acque in maniera corretta. – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Non sono più ammissibili ritardi e multe a carico della nostra Regione, per cui è fondamentale che la gestione delle acque reflue diventi una delle priorità dell’agenda politica. I ritardi dell’Italia potrebbero essere, infatti, trasformati in opportunità riqualificando gli impianti di depurazione o realizzandone di nuovi garantendo il recupero e riutilizzo delle acque, l’efficienza energetica o il recupero dei fanghi in un’ottica di economia circolare da applicare anche al turismo. Per fare questo, Regione, enti locali, ARPAM e forze sociali dovrebbero lavorare insieme e risolvere i problemi che minacciano il nostro territorio, per tutelarlo, migliorarlo e valorizzare al meglio le nostre risorse”.