UN TREND IN DIMINUZIONE

Nonostante le repliche, sembra lentamente volersi placare l’attività sismica del cuore appenninico che tanto ha fatto vibrare animi e case. Definita dall’INGV sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, è stata scandita duramente da alcune giornate, caratterizzate dagli eventi più devastanti: il 24 Agosto 2016, giorno in cui si è registrata la scossa di Magnitudo pari a 6.0 con epicentro ad Accumoli (RI), intorno alla quale sono avvenute tutta una serie di repliche inferiori, con epicentri situati lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli ed Arquata del Tronto (AP); il 26 ottobre 2016, segnato da un sisma di Magnitudo 5.9, preceduto da un altro di Magnitudo 5.4 ed annesse minori, con epicentri tra i comuni della Provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera; il 30 ottobre 2016, giornata che ricorderemo per la scossa più forte della sequenza, di Magnitudo Momento pari a 6.5, e repliche di routine, tutte con epicentri tra i comuni di Norcia e Preci, in Provincia di Perugia. Una nuova serie di quattro forti scosse di Magnitudo superiore a 5, con picco massimo pari a 5.5, si è poi verificata il 18 gennaio 2017, con epicentri localizzati tra i comuni aquilani di Montereale, Capitignano e Cagnano Amiterno. A distanza di circa 11 mesi dall’Agosto 2016, ovvero dall’inizio del focolaio di questa sequenza sismica in Italia Centrale, ecco il punto del sismologo dell’INGV Alessandro Amato, che analizza anche le ultime scosse minori avvertite: “Dopo il 3.8 del 9 giugno, la sequenza ha ripreso un bel trend a calare. Solo una ventina di eventi di magnitudo ≥2 registrati da lì ad una settimana. Si nota che anche l’energia rilasciata giornalmente – i pallini neri nella foto – ha fatto registrare valori sotto i 10E13 Nm, riprendendo la discesa verso i valori pre-24 Agosto. Bene.” – affermava Amato il 17 Giugno scorso, due settimane fa.

A seguire, il 25 Giugno scorso: “Prosegue la diminuzione del numero degli eventi. Ormai siamo a pochissimi, tra 1 e 5 di Magnitudo ≥2 ogni giorno. Anche l’aftershock del 24 Giugno, di Magnitudo 3.5 al confine tra Umbria e Marche, più o meno nella zona dei terremoti del 26 Ottobre, non ha alterato molto il trend. Molti i giorni in cui l’energia rilasciata rimane sotto la soglia di 10E14 Nm, avvicinandosi ai valori di prima del 24 Agosto. – il primo pallino nero in basso a sinistra – Da notare che, negli ultimi 30 giorni, dei 19 terremoti di M≥3 avvenuti in Italia e dintorni, solo 6 sono localizzati nell’area della sequenza del 2016-17. Anche questo è un segnale di ritorno alla normalità, che peraltro ci ricorda che di zone sismiche ce ne sono parecchie.”. A seguito delle ultime scosse registrate, queste le sue ultime dichiarazioni in merito, datate 30 Giugno scorso: “Ieri e stanotte nuova ripresa nell’area del reatino. Da ieri 37 terremoti entro 10 km da Cittareale (RI), di cui tre di magnitudo superiore a 3, precisamente 3.1 alle 10:55 di ieri; 3.5 alle 23:41; 3.9 alle 2:25. La zona è molto prossima all’epicentro del 24 agosto, probabilmente la stessa faglia del terremoto di magnitudo 6. Tecnicamente quindi sono degli aftershocks a tutti gli effetti. Ricordo che la sequenza è ancora attiva. Negli ultimi giorni abbiamo rilevato un tasso di circa 70 eventi al giorno localizzati dalla rete sismica INGV, in calo rispetto a qualche settimana fa. Questi episodi non devono stupire perché ci sono diverse aree del sistema di faglie che sono ancora instabili, o che non hanno rilasciato tutta l’energia accumulata o che possono essere state perturbate dai terremoti adiacenti. Questo è il motivo per cui queste sequenze durano così a lungo. In generale, il trend continua a essere in diminuzione.”.

Ieri, intanto, hanno preso possesso “praticamente tutti” i circa 60 sfollati delle 26 casette di Pescara del Tronto, la prima area pronta nelle Marche ad accogliere i terremotati. “C’è tutto – dice il vice sindaco Michele Franchi -, gli allacci sono fatti”, resta da definire qualche aspetto contrattuale ma il più è fatto. Per chi ha preso le chiavi, il Cas (contributo di autonoma sistemazione) e l’ospitalità presso le strutture ricettive scadono il 5 luglio. All’atto del sorteggio delle Sae per la posizione c’erano state tensioni e malumori. Ma ora, secondo Franchi “la gente è contenta. Questo è un segnale di speranza per il futuro. Chiediamo alla Protezione civile e alla Regione Marche di fare in fretta anche per le altre aree delle Sae. Vogliamo tornare ad Arquata, la nostra vita è qui”. Il Comune ha fatto da tramite con l’azienda che ha realizzato le casette e che ha offerto anche l’assistenza di un idraulico e un elettricista in caso di necessità di ulteriori interventi sugli impianti.

Paola Rotolo