VENETO BANCA: “25 MILIONI PER GLI ARTIGIANI DELLA CNA MARCHE”

Importante iniziativa da Veneto Banca. 25 milioni di euro di nuove risorse a disposizione delle 20mila imprese associate alla CNA delle Marche: è quanto messo a disposizione per il rilancio e il consolidamento del tessuto economico-produttivo regionale da Veneto Banca in virtù di un accordo con l’associazione di categoria. “Con la firma di questo accordo – affermano il Presidente di CNA Marche Gino Sabatini e il Segretario Otello Gregorini – Cna Marche e Veneto Banca, di cui apprezziamo l’attenzione verso gli artigiani, le piccole e le medie imprese della nostra regione, si pongono l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito, in particolare per quanto riguarda i finanziamenti destinati a finanziare le esigenze di liquidità a breve termine delle piccole imprese. Nelle Marche le richieste di credito delle imprese sono prevalentemente di piccoli importi, legati non a nuovi investimenti ma ad esigenze di finanziamento delle attività correnti. Nel 2015 oltre l’80 per cento delle imprese ha richiesto prestiti per sopperire alla mancanza di liquidità mentre meno di due aziende su dieci hanno necessità di finanziamenti a medio termine orientati a muovi investimenti”.

L’Istituto di Credito ha stanziato un plafond di 25 milioni di euro per supportare sia i piani strategici di investimento a medio-lungo termine sia le necessità più immediate ma non meno importanti delle imprese come, ad esempio, il finanziamento delle tredicesime e quattordicesime mensilità, a condizioni agevolate secondo una scala di rating condivisa e con spese minime di istruttoria.

“Le nostre aziende vanno sostenute nella concretezza delle loro necessità, nell’operatività quotidiana come negli investimenti di più ampio respiro – sottolinea Oreste Felice Invernizzi, Direttore Mercato di Veneto Banca –, per questo lavoriamo per mettere a disposizione linee di credito e servizi come quelli previsti nell’ambito del plafond sottoscritto con la CNA delle Marche. Siamo in prima linea con le aziende e le associazioni di categoria per rispondere con efficacia alle loro esigenze e sostenere così il tessuto produttivo e occupazionale. Non a caso, oltre agli accordi già siglati, ne seguiranno altri con le principali associazioni di categoria delle regioni italiane dove siamo presenti”.

cs