COGLIERE L’ATTIMO, LA MOSTRA DELLA FABRIANESE ALICE CARNEVALI 

“Stolen shoots and emotion” la mostra fotografica della fotografa fabrianese Alice Carnevali dal 3 all’11 dicembre presso la galleria delle Arti di Fabriano. Abbiamo fatto una chiacchierata con Alice, emozionata e felice per questa nuova avventura.

Alice, come a quando nasce la tua passione per la fotografia?
Sono cresciuta in una famiglia dove immortalare i momenti era quasi di consueta abitudine, nemmeno un hobby, ma proprio una passione e mi è stata trasmessa da loro, soprattutto da mio nonno paterno. Ovviamente però ancora non sapevo nemmeno cosa fosse un apparecchio fotografico e quindi mi sono, con il tempo e la tecnologia, adattata con i telefoni pensando avessi già raggiunto l’apice di quella che oggi è parte integrante della mia vita. Poi due anni fa, precisamente a Natale, mi è stata regalata la mia prima Nikon e mi è stata data tra le mani con il compito di prendermi cura di lei affinché potessi divagarmi e uscire un po’ e divertirmi sfogando la mia creatività, allontanando i miei pensieri da un mostro che avevo dentro.. l’anoressia. Quindi all’inizio è cominciato tutto come una cosa ludica, pensando anzi che fosse stato impossibile che un oggetto poteva guarirmi; ad oggi ti dico che quell’amica, non solo mi ha distolto in questi anni bui da quella gabbia da quei pensieri quasi suicidi per me stessa, ma mi ha aiutata a non vergognarmi sempre di me stessa, di vedere il mondo in maniera differente, con occhi nuovi dando un nome nuovo a tutto, senza etichette senza pregiudizi ma con più sensibilità. Ho iniziato a portarla con me dappertutto anche in bagno giuro ( ovviamente senza selfie, sarebbe stato troppo scontato!); ho cominciato a osservare ogni minimo dettaglio sia di cose sia di luoghi che di persone, cercando di notare ciò che di solito avevo sempre ignorato soffermandomi sulla evidenza sul già noto. Hai presente il piccolo principe? Ecco mi ci vedo molto quando parlo del mio rapporto con la macchinetta. Mi ha e mi fa essere me stessa, mi fa parlare oltre che emozionare.

I tuoi scatti ritraggono spesso momenti di vita quotidiana, persone, animali, paesaggi oltre che, in situazioni particolari, eventi e momenti della vita e degli spazi cittadini di Fabriano. Quale tra questi prediligi fotografare e perché?
Bella scelta, difficile rispondere. Come prima cosa amo fotografare tutto ciò che mi trovo davanti per poterlo congelare per poter dire ciò che in me quella cosa o persona o luogo che sia ha colpito per poi poterlo raccontare agli altri;però se dovessi dirti quale in assoluto mi colpisce di più sono le persone nelle loro quotidianità o nella loro ingenuità nel non essere notati od osservati. E’ affascinante perché non esistono schemi, non c’è finzione nè maschere, perché non si accorgono ( tranne qualche volta, perciò si potrebbe dire che Corona sia un mio idolo). Cogliere i dettagli, le particolarità…la naturalezza. Ecco!Come se volessi estrarre da esse la loro vera essenza, magari in modo ironico, provando a conoscere veramente senza artefatti. Il tutto rientra con quello che ti ho risposto prima riguardo il vedere il mondo con occhi nuovi. Fabriano? Beh un soggetto più suggestivo di questa città non esiste, è il mio nido nel quale ogni qualvolta torno ritrovo in modo sorprendente una parte più bella d’essa.

In molti affermano che la fotografia sia lo specchio dell’anima del fotografo: cosa ti piace trasmettere attraverso i tuoi scatti?
Non amo introdurre la parola “ specchio “ nella passione che ho. Vorrei reinterpretarla così: la fotografia è il pensiero e la personalità. O come disse Eisenstaedt “L’ importante non è la fotocamera ma l’occhio “.Questa è anche un po’ la mia filosofia sulla fotografia, come quella del poter esprimere con una foto quello che con la voce non mi è possibile. Quindi attraverso le foto vorrei trasmettere il mio modo di vedere e di parlare.

Il 3 dicembre inaugurerai una tua mostra personale alla Galleria delle Arti di Fabriano: quanto sei emozionata per questo traguardo?
Molto emozionata. Soprattutto motivata, nonostante non creda in me stessa ancora, però mi son voluta buttare, sperimentare, provare questa nuova esperienza come fosse una specie di “sfida” per me oltre che un bel traguardo che mi sta già dando tante soddisfazioni grazie a tutti voi che la incentivate e mi date un’adrenalina pazzesca. Una sfida perché già mi era stato chiesto l’anno passato di fare una cosa simile, ma mi son tirata indietro a causa del mio disturbo del comportamento alimentare, così si è soliti soprannominarlo. Perciò sono emozionata da morire, ma ne sono felice perchè se fossi stata indifferente o apatica a tutto ciò significa che sarei morta o ancora schiava da quella “BESTIA”.

Quali tuoi lavori troveremo esposti e che filo conduttore avranno?.
I lavori che potrete vedere alla mostra hanno il filo conduttore del “cogliere l’attimo”, dove esprimerò quello che io amo maggiormente, ossia fotografare ciò che ho davanti senza che nessuno se ne accorga. Sono tutte foto che raccontano un po’ me e un po’ l’esterno; protagoniste saranno tutte persone, di diverse parti d’Italia, prese in un istante, quasi congelate in un’ attimo, senza che esse per prime si siano rese conto di essere state rubate della propria anima! Poi ci sarà anche una piccola sorpresa. Grazie di cuore ancora per quest’opportunità che mi avete offerto, è un regalo veramente prezioso, che non vedo l’ora di poter condividere con tutti voi e anche poter immortalare ognuno di voi durante la mostra per chi verrà, perché i veri protagonisti sarete voi!

Gigliola Marinelli