ANZIANA TRUFFATA A SASSOFERRATO DA FINTO CARABINIERE (e quelli veri recuperano la refurtiva!)

Una storia da Sassoferrato che testimonia, ancora una volta, quanto è difficile scindere la fiction dalla realtà e come, troppo spesso, non abbiamo il coraggio – e i nervi saldi – per contattare i numeri di emergenza 112 o 113. Continuiamo a lanciare appelli e inviti alla prudenza, ma basta una scusa qualsiasi, come un’improbabile figlia in caserma dopo un incidente che attende dei soldi da dare all’Arma per evitare una denuncia.  E la banda fugge con oro e gioielli di famiglia. La storia dell’ennesima truffa.

A rimetterci, negli ultimi giorni, è stata un’anziana di circa 80 anni residente a Sassoferrato. Una persona si è presentata a casa per comunicarle che sua figlia è rimasta coinvolta in un incidente ed è stata trattenuta dai carabinieri in caserma. Per evitare una denuncia servono soldi. Talmente tanta la paura che non si è domandata perché i militari e la figlia non l’hanno contattata direttamente o perché non l’hanno raggiunta con personale in divisa. La voglia di salvare la figlia cinquantenne è stata talmente tanta che si è fidata dell’uomo che, per convincerla, ha contattato anche un finto avvocato suo complice che, al telefono con la vittima, ha confermato la posizione della signora trattenuta in caserma in attesa del denaro per evitare la denuncia.

Per dare un ulteriore conferma a quanto stava accadendo l’uomo ha consigliato all’anziana di telefonare al 112, ma con un trabocchetto: comporre il numero di emergenza senza riattaccare la conversazione precedente cosicchè a dire “Pronto, carabinieri Fabriano” non c’era il militare di turno, ma il complice che ha ripetuto la storiella dell’incidente per la seconda volta. A questo punto la donna ha estratto dal suo comò l’oro di famiglia per un importo di 6mila euro pur di evitare la denuncia alla figlia. L’uomo, intanto, è fuggito con una Fiat 500 nuova guidata da una donna. L’auto è stata notata da un vicino di casa che ha contattato le forze dell’ordine. Quando la figlia è tornata a casa ha sporto denuncia ai carabinieri di Sassoferrato che hanno iniziato ad indagare sull’accaduto. Nel giro di poco sono partite le ricerche del mezzo incriminato e l’auto è stata bloccata all’altezza di Spoleto dai carabinieri della Compagnia umbra. All’interno c’era ancora tutta la refurtiva.

Sono state così denunciate per truffa due persone: sono due italiani originari della Campania. I militari della Compagnia di Fabriano, in conclusione, hanno riconsegnato l’oro alla nonnina buona che, con troppa facilità, ha aperto a sconosciuti le porte della propria casa e non ha esitato quando un finto carabiniere le chiedeva al telefono di consegnare denaro per evitare una denuncia alla figlia dopo un incidente. Non vi fidate di nessuno quando vi bussano alla porta, mi raccomando!

Marco Antonini