SISMA, TERZONI: “GOVERNO STA SPEGNENDO RIFLETTORI: LE PROPOSTE DEL M5S”

“Constatiamo che a sole tre settimane dal dramma che ha colpito migliaia di cittadini delle Marche e del Lazio, il governo sta già spegnendo il cono di luce sulle popolazioni colpite dal terremoto e rimane fermo agli annunci sventagliati nei giorni successivi alla tragedia. Non ci sono notizie di alcun decreto e intorno a “Casa Italia” restano tante parole e pochi fatti, visto che si tratta di progetti preesistenti. Intanto l’autunno è alle porte, chi ha perso la casa ancora non sa con certezza dove passerà l’inverno e anche sulla ricostruzione le ombre al momento superano di gran lunga le luci. Per questo oggi alla Camera come M5S abbiamo presentato alla stampa un elenco di proposte in dieci punti sulle quali ci batteremo da subito in queste prime settimane di lavori d’Aula”. E’ quanto afferma, in una nota, la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati On. Patrizia Terzoni. “Bisogna partire da un punto: entro i primi di novembre tutti gli sfollati devono essere fuori dalle tende” – spiega. “In attesa dei moduli abitativi provvisori, ai cittadini con l’abitazione inagibile va garantita una sistemazione adeguata e quanto più possibile prossima al comune di residenza. Quando poi arriveranno le “casette”, va data la loro la certezza di poterne usufruire fin quando la casa non verrà ricostruita. Decisivi gli interventi sul fronte imprese: chi volesse ripartire con la propria attività va aiutato. Un piccolo commerciante, ad esempio, deve poter usufruire di un contributo per il noleggio o l’acquisto di un container o di un altro spazio. C’è pure il capitolo agricoltura, molto sensibile in quell’area: le aziende colpite sono tante, e soprattutto per chi alleva vanno trovate soluzioni adeguate e non di fortuna per il ricovero degli animali. Proponiamo inoltre una zona franca urbana che garantisca agli imprenditori sgravi fiscali per 5 anni. C’è poi il nodo più delicato: quello della ricostruzione: è necessaria la mappatura totale degli edifici pubblici e privati che deve essere anche finalizzata alla quantificazione delle risorse necessarie per l’adeguamento anti-rischio. Via pure all’obbligo di adeguamento sismico di tutti gli edifici pubblici: non basta il “miglioramento”. E’ fondamentale inoltre costituire uffici speciali per la ricostruzione, gestiti direttamente dalla struttura commissariale in collaborazione con i comuni, senza disperdere la filiera: si deve partire da subito con le schede di rilevazione dei danni al patrimonio edilizio. Non si possono poi fare figli e figliocci: prime e seconde case vanno ricostruite con contributo del 100% sui danni subiti. Altro aspetto importante riguarda la sospensione e rimodulazione del piano di ammortamento dei mutui sulle case inagibili fino al ripristino dell’agibilità dell’edificio: non esiste che il cittadino continui a pagare la rata per una casa crollata. Infine è necessario raccogliere i vari atti del passato in tema di prevenzione in un testo unico e aggiornato, e va imbastita una “White List” delle aziende che intendono prendere parte alla ricostruzione, con progetti trasparenti e controlli seri affidati a prefetture e magistratura. Di chiacchiere ne abbiamo udite tante, è ora di badare alla concretezza”.

GLI AGGIORNAMENTI

Dall’inizio della sequenza, con il terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha localizzato complessivamente più di 10.000 eventi. Anche ieri due scosse superiori al terzo grado. Chiusura “in settimana” della tendopoli nella frazione Colle di Arquata del Tronto, riduzione di quella di Pescara del Tronto e valutazioni in corso per quella di Borgo, dove si trovano la tensostrutture scolastiche e il comando avanzato dei vigili del fuoco. E’ la tabella di marcia relativa al Comune marchigiano più colpito dal sisma del 24 agosto indicata dal dirigente della Protezione civile regionale Cesare Spuri. “Con il commissario straordinario Vasco Errani – spiega – abbiamo verificato le disponibilità di sistemazione: al momento ci sono circa 70 abitazioni agibili, di proprietà o seconde case, e 70-80 posti negli alberghi del posto o delle località vicine. Ma i sopralluoghi sull’agibilità sono ancora in corso”. Autonoma sistemazione o albergo le opzioni possibili, mentre per Arquata è stata esclusa l’installazione di moduli abitativi. (Ansa)