“IL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE NON E’ VALIDO”
DI ROBERTO SORCI – Dopo esser stato sollecitato da più consiglieri a vedere la registrazione dell’ultimo Consiglio Comunale, ho ceduto alla tentazione e debbo dire di aver preso visione di uno spettacolo che onestamente non riesco a ben definire, un qualcosa tragicomico dove la politica ha subito l’ennesimo smacco. Ripresomi dalla visione, mi sono deciso a porre pubblicamente a tutti i Consiglieri Comunali di Fabriano alcuni quesiti, partendo da questo antefatto:
Come cittadino di Fabriano ho presentato il 15 giugno, un osservazione al PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE, come DIRITTO previsto dall’attuale normativa chiedendo di inserire il famoso “by pass del Ponte di Moscano”. Il PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE D.G n°61/16 è stato approvato dalla Giunta Comunale il 30 Aprile, obbligatoriamente come riportato in delibera deve essere pubblicato per 60 giorni, per permettere ai cittadini di esercitare il loro diritto di osservazioni. Quindi i 60 giorni, scadevano il 28 giugno cioè oltre ventitré giorni dall’approvazione del Bilancio di Previsione 2016.
-Allora adesso cosa si fa? Questa è veramente una situazione grottesca.
Ricordo ai Consiglieri che:
-il PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE è parte integrante del Bilancio di previsione nei cui atti si dichiara la loro approvazione e regolarità;
-il PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE è l’unico strumento “democratico” del bilancio in cui è prevista la partecipazione dei cittadini, infatti il termine dei 60 giorni ha l’intento di permettere il BILANCIO PARTECIPATO e di conseguenza di raccoglie le eventuali loro osservazioni.
Come mai nessun Consigliere, neanche quelli di più lunga esperienza e ce ne sono, si sia domandato se il PIANO avesse seguito l’iter di legge essendo l’unico vero strumento democratico di partecipazione dei cittadini nella spesa pubblica? In tanti si riempiono la bocca predicando le più alte teorie democratiche, e quando si ha a che fare con questo importante strumento di partecipazione non ci si accorge che non viene rispettato?
Altra domanda: ma l’assessore Tini che per oltre 20 anni ad ogni bilancio ha chiesto sempre anche di questo, quando il 30 aprile 2016, ha approvato in Giunta la Delibera del Piano ben conoscendo la norma dei 60 gg obbligatori (oltretutto è scritto anche in delibera), come faceva a programmare il Consiglio Comunale per il 5 giugno. Data la sua lunga esperienza da Consigliere e soprattutto da Sindaco Revisore per i Comuni era a conoscenza di questo fatto. Sono veramente curioso di capire. Furbizia o colossale svista?
Il Segretario Comunale, che dovrebbe essere il garante della legalità degli atti da sottoporre al Consiglio Comunale a chi ha garantito? Non di certo i Consiglieri.
Voglio fare “sommessamente” delle ipotesi di questo “casino”, che sicuramente se si ricorresse al TAR per tale vicenda ciò determinerebbe molto probabilmente la ridiscussione del Bilancio.
Altro che la forzatura imposta ai consiglieri dei 5 giorni per gli emendamenti.
Di certo le responsabilità di questo casino sono della struttura dirigenziale – quella che poi cerca di dare lezioni alla politica di trasparenza e legalità – su questo fatto non esistono dubbi, poi qualcuno li ha coperti, ma questo è solo un aggiunta che deve far riflettere.
I dirigenti si sono sbagliati perché hanno “studiato male” le nuove procedure contabili convinti che il piano, che da quest’anno rientra nel DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (Dup) ad Ottobre 2015, non andasse redatto, invece hanno scoperto ad Aprile 2016 che il PIANO era obbligatorio anche quest’anno con tutto il suo iter, quindi con tutta la procedura sono arrivati lungo, ma se ne sono ben guardati dal dirlo e qui è il fatto grave. Sbagliamo tutti, ma nascondere gli errori confidando sulla buona fede e fiducia degli altri è poco corretto, soprattutto se poi si vuole fare anche le prediche agli Amministratori eletti dal popolo.
Allora su cosa hanno confidato per l’occultamento delle loro sviste?
A dire la verità una mezza idea l’avrei. Hanno giocato sui termini dell’immediata esecutività della delibera, ma l’immediata esecutività dell’atto è riferita alla data di pubblicazione per poter far scattare subito i 60 GG per le osservazioni. Gli effetti della sua reale esecutività avviene solo dopo i 60 giorni con una nuova delibera in cui si prende atto delle osservazioni presentate. Solo a quel punto si può scrivere nella delibera di schema di bilancio nel nostro caso la n°62 del 5 giugno 2016, visti i documenti che si allegano alla proposta…..
Oppure hanno pensato furbescamente che l’entrata in vigore il 18 aprile 2016 del nuovo CODICE DEGLI APPALTI gli consentisse di superare questo obbligo di legge. Soluzione ancora peggiore, perché ho l’impressione che leggono male anche gli articoli di legge.
Il coordinamento delle date tra i vari documenti avverrà solo per il prossimo anno tanto è vero che entro il 31 luglio dovrà essere approvato il Dup 2017-2019 e solo su questo ci sarà il riallineamento delle scadenze.
Morale della storia è evidente a questo punto chi comanda in Comune . E chi tace sugli atti dirigenziali fatti male, che danneggiano i cittadini ed espongono il Consiglio a brutte figure. Ma quello che è grave che la politica si stende a tappetino per “ignavia”, assumendosi tutte le responsabilità che non si hanno e barattare la ragione, il senso civico e la partecipazione democratica, con il quieto vivere non è sicuramente un comportamento modello.
Questa vicenda si va ad aggiungere, ad altre storie simili e sicuramente poco rassicuranti per la collettività, ricordo alcuni fatti :
–la richiesta di pagamento della tasi 2013 entro il 18 dicembre avendo solo inviato l’avviso bonario, minacciando sanzioni senza aver inviato ai cittadini la bolletta con RR , posizione che ha scatenato l’ira dei fabrianesi contro l’Amministrazione;
-la proroga del contratto di tesoreria con VB, a condizioni variate, dove l’Amministrazione stava per perdere ben 40mila€;
-la delibera di anticipazione di tesoreria, di Febbraio 2014 – dove si afferma che per legge si possono solo usare i tre dodicesimi, mentre il governo a Novembre 2013 data la situazione dei Comuni, aveva autorizzato un maggior utilizzo dei 12 esimi, portandoli a cinque dodicesimi purché l’atto fosse fatto entro il 31 marzo. Questo avrebbe potuto permettere di utilizzare 11 milioni al posto di 7, se ce ne fosse stato bisogno. Delibera di cui nessuno “stranamente” si è accorto (mossa astuta per non far spendere all’Amministrazione o ignoranza della norma?);
-l’ ultima assurdità nei confronti dei Consiglieri di opposizione l’obbligo dei 5 giorni contro i 3 per la presentazione degli emendamenti al bilancio di previsione in totale dispregio al regolamento di contabilità comunale.
Ma ritornando al PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE, questo atto è uno dei tanti sbagliati ma stranamente coperti in modo oserei dire “infantile”, che dimostra che non vi è nessun rispetto per i Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza. Credo che la misura sia colma e sia giunto il momento del rispetto da parte della struttura dirigenziale del ruolo degli Amministratori e Consiglieri che sono eletti democraticamente dai cittadini. Ricordo a tutti “sommessamente” che l’ignavia non paga in politica.
Roberto Sorci