LA MADDALENA DEL GENTILESCHI PROTAGONISTA A LORETO
Tra le grandi Mostre del Giubileo nelle Marche, a Loreto presso il Museo-Antico Tesoro della Santa Casa, sarà inaugurata a settembre la Mostra avente come protagonista la figura della Maddalena nell’arte. Tra le attrazioni ci sarà la Maddalena Penitente, un’opera di alto prestigio e valore conservata a Fabriano. All’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, sede dell’Università dei Cartai vi è questo olio su tela di notevoli dimensioni e di rara bellezza, frutto del talento artistico di Orazio Lomi detto il Gentileschi. Secondo l’agiografia, figura emblematica della peccatrice pentita che terminò i suoi giorni in una grotta nei pressi di Marsiglia. La Maddalena è raffigurata in lacrime mentre contempla il crocifisso con il teschio simbolo della mortalità, in basso il vasetto degli unguenti. Il dipinto è considerato la prima opera del Gentileschi nel suo periodo marchigiano, anno 1615, che seguì l’esilio da Roma dopo le vicende infelici legate allo stupro subito da sua figlia Artemisia ad opera del collega Agostino Tassi. Al tempo la potente Università dei Cartai era affiliata all’Arciconfraternita di Santo Spirito in Sassia in Roma, nei pressi della quale viveva l’artista. La commissione del Gentileschi fu forse dovuta alla mediazione dell’illustre prelato Pietro Campori, molto vicino all’ambiente di papa Paolo V Borghese, probabilmente impressionato dagli affreschi dell’artista toscano presso il Quirinale. L’ambientazione en plein air entro una natura selvaggia ed aspra tra varie ramificazioni rappresentate con meticolosità e dettaglio naturalistico, in una luce ferma e fredda, enfatizza la sofferenza penitenziale. In piena sintonia con il linguaggio della Controriforma, Maria Maddalena viene rappresentata con la folta chioma disciolta, la fronte corrugata e le guance rigate dal pentimento, con una veste di color rosso intenso che spicca dal chiaroscuro, elemento inconfondibile dei caravaggisti.
Francesco Fantini