GIANNI CARDARELLI, UN FABRIANESE RACCONTA IL SUO VIAGGIO DAL BELGIO

Marchigiani a Bruxelles, dopo la paura cresce la voglia di tornare alla normalità anche se il 22 marzo rimarrà, in modo indelebile, il giorno del dolore. E’ atterrato a Falconara martedì sera, Gianni Cardarelli, originario di Marischio, una delle frazioni più popolose del Comune di Fabriano, ma da anni residente a Liegi, in Belgio. Proprio nel giorno dell’attentato al cuore dell’Europa, il viaggio più difficile per il libero professionista che, diversi mesi fa, aveva prenotato il volo dall’aeroporto Charleroi, a 50 chilometri da Bruxelles, insieme alla sua compagna. “Non vedevo l’ora di rientrare in Italia per alcuni giorni di vacanza – ha detto ieri Gianni – ma non avrei mai immaginato che fosse così difficile. Siamo senza parole: è stato un giorno triste per il Belgio. Noi siamo lontani da Bruxelles ma abbiamo assistito alle prime reazioni delle istituzioni all’attentato e percepito tutta la gravità: per arrivare all’aeroporto abbiamo impiegato molte ore”. I controlli sono stati potenziati da subito e il ministero degli Esteri ha comunicato ai coniugi Cardarelli, fin dal mattino, di mettersi in macchina con almeno 5-6 ore di anticipo rispetto alla tabella di marcia per evitare di perdere il volo. “Per effettuare 80 km abbiamo impiegato quasi 5 ore. Le auto sono state fermate e ispezionate nel dettaglio una per una. Poi in prossimità dell’aeroporto controlli dettagliati”.

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