SS76 TRA SORPASSI AZZARDATI E DISORGANIZZAZIONE
La 76, la strada maledetta, teatro di imprudenze continue da parte di automobilisti distratti e della burocrazia che ritarda la conclusione dei lavori di una tratta attesa da 30 anni. “La situazione è veramente critica. Lo sappiamo. La Strada Statale 76 deve essere finita. Bisogna accelerare i lavori a tutti i costi. Anas deve sostenere la ditta Astaldi per velocizzare le operazioni di raddoppio”. Così il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola che, venerdì pomeriggio, ha monitorato l’evolversi della situazione lungo la strada maledetta che ha bloccato centinaia e centinaia di auto per molte, troppe ore. “Non possiamo – ha detto – rimanere isolati così a lungo. Abbiamo assistito, con gli uomini della Protezione Civile, molti automobilisti e camionisti incolonnati lungo la strada dalle 14 e 30 alle 20. Alcuni hanno telefonato in Municipio per denunciare una situazione precaria che non è da paese civile”. Il primo cittadino, intanto, studia nuove mosse. “Convocherà Quadrilatero, Anas e la ditta Astaldi per verificare i tempi di realizzazione dei lavori”. Ancora una volta, purtroppo, la 76, la strada maledetta che collega Marche e Umbria, ha lasciato tra le gallerie un’altra persona, la terza dall’inizio dell’anno. Per un malore improvviso l’imprenditore edile Lanfranco Ceccacci si è scontrato frontalmente contro un tir e per lui non c’è stato nulla da fare. Ogni volta la stessa storia. Per ore si sono formate code per chilometri a dimostrazione dell’urgenza del raddoppio del tratto. E la polemica è servita grazie al comitato ‘Riprendiamocilastrada’ che denuncia la disorganizzazione dell’altro giorno. “Automobilisti lasciati a se stessi e alla propria intraprendenza per trovare una soluzione alternativa; un pulmino con disabili, che potevano aver bisogno di attenzioni particolari, fermo per ore lungo la superstrada. Neanche un vigile urbano – hanno criticato i referenti – che potesse coadiuvare la deviazione del traffico all’uscita di Serra San Quirico, che è stata possibile solo dopo due ore grazie a un poliziotto sopraggiunto a piedi a farsi largo tra Tit e auto incolonnate. Centinaia di auto che hanno provato ad imboccare la vecchia Clementina convinti che fosse percorribile, costretti, invece, a tornare indietro e a rimettersi in coda. Questo e altro abbiamo visto in questo venerdì luttuoso e infernale per la Gola della Rossa e per il territorio montano”.