CambiaMenti all’attacco: ‘Il sindaco di Cerreto d’Esi è contro Ostetricia’
Consiglio comunale a Cerreto d’Esi. Il punto di vista della lista civica CambiaMenti. Nel corso della seduta del 2 marzo sono stati discussi ben 19 ordini del giorno, essendo trascorsi oltre tre mesi (30 novembre 2015) dall’ultimo consiglio (escludendo quello prettamente tecnico del 30 dicembre con un solo punto su una convenzione con il consorzio Esino-Frasassi che andava stipulata entro il 31 dicembre). Dobbiamo prendere atto che il lavoro svolto dai nostri consiglieri sui bilanci comunali, al fine di produrre la giusta opposizione e suggerire eventuali proposte è stato in parte vanificato: la verità emersa è che non abbiamo una contabilità per centro di costo e le voci di spesa come acqua, gas, luce, telefoniche, ma quasi certamente anche capitoli si spesa ben più corposi, sono imputati praticamente a caso o, come si suol dire, buttati alla rinfusa.
Succede così, giusto per rendere bene l’idea, che le spese per l’acqua del teatro Casanova siano passate da € 200 ad € 3700 nell’ultimo anno, mentre tali costi, pur essendo sempre riferiti all’ambito dell’acqua, sarebbero da imputare ad altre varie strutture comunali, non sappiamo quali né con quali margini di miglioramento se mai ve ne fossero.
Sulla stessa falsa riga aggiungiamo che i numeri che ci sono stati forniti per studiare eventuali parametri per il bando sulla gestione degli impianti sportivi, riportavano una perdita annua (escluso lo stadio comunale…) pari a 39.000 euro mentre in sede di discussione del nostro punto emerge,a detta dell’assessore di competenza, che abbiamo una perdita che si aggira sui 4.000 euro, al che ci viene spontaneo chiedere se sia realmente necessario un bando per poter fronteggiare una perdita di tale dimensione, certamente mitigabile con alcune accortezze. E’ bene specificare che questa babele di cifre non può essere imputata esclusivamente all’attuale amministrazione ma anche ad amministrazioni precedenti, alle quali, parimenti, va accollata, per buona parte, la cattiva abitudine, almeno in questo ultimo quinquennio, di regolamentare l’uso di impianti sportivi in maniera quanto meno inusuale, come alla fine emerso dopo le nostre pressanti richieste di questi mesi. Succede così che la maggior parte delle associazioni operanti nel territorio comunale, siano esse locali che non, abbiano ottemperato correttamente nel rispetto delle convenzioni stipulate, pur avendo tali associazioni le difficoltà che il periodo attuale presenta e pur avendo anche loro garantito un’opera importantissima in favore di adolescenti e di bambini e bambine.
Succede altresì che, pur senza voler crocifiggere nessuno e sempre considerando i tempi per quelli che sono, altre associazioni non siano state in grado non per una ma per diverse stagioni consecutive di essere altrettanto ottemperanti, creando forti malumori nelle società sportive adempienti che minacciano, giustamente, la sospensione dei pagamenti per l’anno in corso essendo venuto meno quel principio di equità di trattamento. Giusto per rimarcarlo, ribatteremo di continuo su questo argomento come pure sul mancato pagamento di circa 30.000 euro l’anno di spese (utenze) per lo stadio da parte del Fabriano Cerreto, tutto questo per rispetto dei numerosi fornitori del comune in attesa di ricevere le spettanze da mesi.
Non possiamo concludere questa disamina senza soffermarci su quanto andato in scena nel corso della nostra prima interpellanza, riguardante la mancata partecipazione del sindaco e della giunta a qualsiasi manifestazione prodotta in questi ultimi mesi contro la chiusura del punto nascite di Fabriano. Attendevamo una risposta chiarificatrice del sindaco ma abbiamo dovuto constatare che in quasi un’ora di arrampicate sugli specchi il sindaco ha prodotto quanto segue:
1) la legge era già approvata dal 2010 quindi inutile protestare anche perché a suo dire se non si raggiungono le 500 nascite il reparto è un ramo secco della sanità;
2) manifestare è senza senso e non serve a nulla ( ricordiamo che hanno presenziato a tutte le manifestazioni quattro dei cinque sindaci dell’Ambito, ovvero Fabriano, Sassoferrato, Genga e Serra San Quirico);
3) riguardo il punto nascita di Fabriano, a suo dire “probabilmente non sono sufficientemente capaci e le donne vanno a partorire altrove” (ovviamente come CambiaMenti prendiamo le distanze da tali affermazioni);
4) ha terminato rispondendo ad una osservazione a voce alta fatta da un nostro consigliere e cioè se tutta questa indifferenza non fosse figlia di un conflitto di interessi politico per ciò che riguarda le note vicende della JP, naturalmente negando che esiste un problema di questo tipo.
Concludiamo ricordando che, in mancanza di riprese video che tardano ad essere ripristinate, esistono le registrazioni audio a conferma di quanto riportiamo e che a nostro avviso, lo ripeteremo fino alla noia, un sindaco, eletto con i voti dei cittadini, deve rappresentare il sentimento popolare, le aspettative degli stessi e deve lottare in prima fila, anche nelle battaglie che sembrano perse in partenza, se sono i cittadini a chiederle, per la difesa di un territorio.