OSTETRICIA, ULTIMO GIORNO A SAN SEVERINO

Da domani chiude il punto nascita dell’Ospedale Eustachio e inizia il passaggio di consegne. La sala parto di Macerata, nonostante le prese di posizioni di autorità civili e cittadini accoglierà le mamme che non troveranno più spazio nella piccola cittadina dell’entroterra. I parti naturali e cesarei verranno garantiti solo fino ad oggi. Solo in caso di estrema necessità l’equipe potrà permettere a una mamma di partorire evitando il trasferimento a Macerata. Si attenderanno eventuali colpi di scena visto che il comitato in difesa dell’ospedale ha presentato ricorso al Consiglio di Stato.  L’avvocato Marco Massei, a nome del Coordinamento cittadino, affila le unghie per salvare il punto nascita. “Ci appelliamo al Consiglio di Stato – ha detto – perché il Tar non ha preso in considerazione la conformazione del comprensorio montano, la mancanza di mezzi per le emergenze che riguardano mamma e nascituro e perché l’ospedale di Macerata è interessato da una serie di lavori di ristrutturazione che dureranno per almeno due anni. Perché andare a partorire – conclude – in una struttura meno sicura di quella che si chiude?”

A Fabriano, invece, prosegue il silenzio da parte dell’amministrazione comunale. Dopo la bocciatura del Tar, il Sindaco non ha ancora sciolto le riserve circa il ricorso al Consiglio di Stato segno che il mondo politico locale è indeciso sulla strada da intraprendere per salvare – se ancora è possibile farlo – il punto nascita dell’Ospedale Profili. Non tutti, infatti, sono concordi nel continuare ad affidare decisioni sanitarie a organi al di fuori della politica. Si attende, intanto, una comunicazione da parte di Asur che sancisce la chiusura del punto nascita che potrebbe arrivare a breve.