SALVARE LA FONTANA STURINALTO – di Gigliola Marinelli

Un gioiello nel centro storico, il simbolo della Piazza del Comune di Fabriano, la Fontana Sturinalto, che sta avvertendo segni di cedimento strutturale e che necessita di un intervento straordinario per scongiurarne il progressivo deterioramento. Ne abbiamo parlato con Paolo Panfili dell’Associazione per la Tutela e Valorizzazione del Centro Storico, attento osservatore ed esperto dei monumenti storici e del patrimonio artistico della nostra città.

Paolo come è la situazione della Fontana Sturinalto e che tipo di interventi sono necessari da effettuare quanto prima?

Premetto che io non ho competenza per fornire un’analisi tecnica né soluzioni da offrire per rimediare allo stato di degrado in cui versa la fontana Sturinato. La documentazione fotografica di dettaglio manifesta però da sola l’urgenza di un intervento di manutenzione. Si possono facilmente notare lesioni sulle connessioni, abrasioni della pietra corniola con cui il manufatto è costruito (anche nello stemma/arme della Città) e insediamenti di muschio. Dai pareri di autorevoli esperti si deduce appunto la necessità di un’urgente manutenzione straordinaria ma soprattutto l’esigenza di programmare una manutenzione ordinaria annuale (asportazione di depositi inquinanti) nonché la riduzione/soppressione di quelle cause che comportano inquinamento e vibrazioni, dannosissimi sia alla Fontana Sturinalto sia al Voltone del Palazzo del Podestà, che anch’esso necessita di un intervento urgentissimo non procastinabile nel tempo.

A quando risale l’ultimo restauro della Fontana Sturinalto?

L’ultimo restauro è stato eseguito nel 1993 dalla Decorart di Verona, diretto dall’Ing. Giorgio Giorgetti, con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, promosso e finanziato dalla Merloni Elettrodomestici Spa. Nello splendido volume “Un fiore di pietra”, che fu allora realizzato come testimonianza dell’intervento eseguito sul monumento, si trovano altresì magnificamente descritti le origini, la storia, l’analisi architettonica, il contesto urbanistico, le modalità attuative dell’intervento medesimo, nonché una preziosa presentazione del Presidente Dr. Vittorio Merloni in cui Egli recita”… con l’ambizione di rendere un servizio alla collettività di cui facciamo parte e con l’intendimento di compiere un atto d’amore verso l’antica Fontana e verso la nostra Città”. Una mia retorica domanda: a chi rivolgersi come mecenate per la nostra Fontana Sturinalto, per dare continuità all’opera magnanima della Merloni Elettrodomestici Spa nel 1993?

Parliamo di Art Bonus, introdotto dal Governo con il Decreto Cultura, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Questi interventi sulla Fontana Sturinalto potrebbero rientrare nell’Art Bonus?

Assolutamente si. La Legge 29 luglio 2014, n. 106, ha previsto lo strumento dell’Art bonus, cioè la possibilità di godere di un credito di imposta per privati e imprese che effettuano erogazioni liberali a sostegno della cultura, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Le erogazioni possono essere elargite esclusivamente in favore del patrimonio di proprietà pubblica. Gli interventi inclusi nel D.L. sono; 1) manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici 2) sostegno dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come definiti dall’art. 101 del DL 22/1/2004 nr 42, delle Fondazioni lirico-sinfoniche e dei Teatri di tradizione 3) realizzazione di nuove strutture, potenziamento e restauro di quelle esistenti, delle Fondazioni lirico-sinfoniche o di Enti, o di Istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo 4) per la realizzazione di interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici, anche qualora vi siano soggetti concessionari o affidatari del bene stesso. La legge di stabilità 2016, contrariamente alle disposizioni inziali che prevedevano una riduzione del credito d’imposta, ha poi reso permanente l’efficacia dell’Art Bonus con credito d’imposta al 65%. Il limite delle elargizioni per godere del credito d’imposta è fissato nel 15% del reddito imponibile per le persone fisiche e per gli enti commerciali e nel 5 per mille del fatturato annuo per le imprese manufatturiere. Per fornire un dato di riferimento, fino al 15/11/2015 nella provincia di Ancona sono stati presentati 20 progetti da 7 Comuni (compresa la Fondazione Pergolesi-Spontini con un progetto da 3 mln EUR!), nella provincia di Macerata 6 progetti da 4 Comuni (compresa l’Ass.ne Arena Sferisterio con un progetto da 3,87 mln EUR!). A livello nazionale le elargizioni nel 2015 sono state 57 mln Eur (61% da imprese). Per il 2016 al MIBACT si attendono una vera esplosione dell’uso dell’Art Bonus. I soggetti titolati ad avviare iniziative Art Bonus sono le Istituzioni o Enti pubblici o Enti del terzo settore. Purtroppo finora il Comune di Fabriano non ha manifestato interesse, nonostante vi sia già stata una mozione in tal senso presentata dal Consigliere Solari nel Luglio 2015, ma mai finora discussa. Si è perfino svolto un incontro a Macerata nel Dicembre scorso, organizzato da ANCI Marche in collaborazione con l’ANCI nazionale per fare il punto ed approfondire i temi dell’Art Bonus. Perché non promuovere con urgenza un simile incontro a Fabriano per tutti i Comuni del bacino montano delle Marche?

Quali altri edifici, monumenti ed opere d’arte del nostro territorio secondo i tuoi studi e ricerche versano in particolari condizioni di degrado da necessitare un intervento nell’immediato?

Una risposta non facile, tante sono le emergenze delle nostre eccellenze artistiche ed architettoniche; ne cito alcune in ordine di priorità: il restauro del Voltone del Palazzo del Podestà (dopo il restauro del 1982 non è stato fatto più nulla e le delicatissime pitture sono incrostate di smog) , il restauro del chiostro di S. Agostino e dell’Oratorio dei Beati Becchetti, il restauro del ciclo degli affreschi di Simone de Magistris nella Chiesa di S. Benedetto, il restauro della Fontana di Piazza del Mercato. Non mancano nella nostra Città capitani d’impresa (ma anche privati cittadini e enti commerciali) sensibili e disponibili ad interpretare questa funzione di complementarietà con il pubblico, per fare in modo che il nostro patrimonio artistico ed architettonico venga tutelato e valorizzato; per tramandarlo intatto alle future generazioni, perché rappresenti un volano aggiuntivo di sviluppo economico ma soprattutto perché conservi intatta l’identità culturale della nostra storia. Serve mettere in campo da subito indirizzi, motivazioni e capacità di coinvolgimento.

Gigliola Marinelli

Oggi l’associazione terrà una conferenza stampa per rivolgere 10 domande al direttore dei lavori del “piano di recupero Centro Storico – Borgo – scopertura fiume Giano”.