‘DIMISSIONI DEI SINDACI DELL’AMBITO 10 PER SALVARE OSTETRICIA’

Dimissioni di tutti i sindaci dell’Ambito 10, manifestazioni unitarie dell’entroterra al consiglio regionale e ricorso al Tar. Sono le richieste del Coordinamento in difesa dell’Ospedale Profili che ieri pomeriggio ha convocato i cittadini presso la Sala Avis di Fabriano per sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgere e mantenere alta l’attenzione verso uno ‘sgarbo politico’ che sta determinando lo smantellamento dell’unico ospedale di rete del comprensorio montano. “Forse – spiega Tommaso Fratini – con le dimissioni dei sindaci di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Genga e Serra San Quirico potremmo provocare un caos istituzionale per far fare cambiare idea al Governatore che sembra voler far pagare alla città della carta colpe che i cittadini non hanno”. L’idea, appoggiata dai presenti, è stata condivisa anche da diversi esponenti politici di opposizione. Intanto è tempo di primi bilanci dopo questi medi di battaglia. “L’unica nota positiva, al momento, è la compattezza delle popolazioni dell’entroterra. Nei prossimi giorni ci ritroveremo a manifestare davanti la sede del Consiglio regionale con i comitati delle altre città – hanno detto gli attivisti – e non abbiamo intenzione di fermarci. Anzi, lanciamo un appello: abbiamo bisogno di ancora più persone con noi per far capire alla politica che non si può dimenticare di coloro che vivono dopo le gallerie. Usciamo da Facebook e facciamo sentire ancora più forte la nostra voce”. Sotto accusa, come sempre le vie di comunicazione. Negli ultimi giorni, ad esempio, il forte vento che ha soffiato a burrasca ha creato disagi e interrotto la viabilità a Frasassi, Cabernardi e Cerreto d’Esi e sono proprio i residenti di queste piccole cittadine ad essere preoccupati. “Per noi – dichiarano – raggiungere Jesi da Genga o Sassoferrato sarebbe molto complicato in caso di maltempo e con la strada provinciale chiusa frequentemente. Anche per questo motivo è incomprensibile chiudere il punto nascita di Fabriano. Non ci rassegniamo all’idea – hanno concluso – che proprio perché è stato sempre fatto un buon lavoro dobbiamo essere puniti dalla legge dei numeri da quelli che, ironia della sorte, non conoscono la geografia e non hanno ancora capito che  si potrà morire sotto le gallerie. Come succedeva nel secolo scorso”. E’ partita, poi, la petizione di Sveglia Fabrianesi per salvare l’ospedale. Per sottoscriverla: si deve aprire  la pagina on line Change.org, scrivere nella barra di ricerca SVEGLIA FABRIANESI ed aprire la petizione. A questo punto è sufficiente mettere la firma apponendo nome cognome e cliccare sul pulsante virtuale “ firma” e se si vuole lasciare un commento sintetico sulle motivazioni, il nome e cognome non sarà comunque visibile a tutti.

Marco Antonini