FONDAZIONE MERLONI: ‘CRISI MARCHE SI E’ FERMATA’
Calma piatta per l’economia marchigiana ma il fatto non è negativo, anzi è il segnale che la crisi si è fermata. E’ quanto emerge dalla ‘Classifica delle principali imprese marchigiane 2014′ della Fondazione Aristide Merloni, presentata ad Ancona. Nel 2014, si è registrata una stasi delle vendite rispetto al 2013 (+0,1%), con un calo sul mercato interno (-1,9%) che è stato compensato dalla crescita delle vendite sui mercati esteri (+2,5%), con andamenti simili a quelli osservati a livello nazionale per le grandi e medie imprese manifatturiere. ”C’è una svolta che, per la prima volta, ci fa pensare che la crisi degli ultimi sette anni sia finita – ha commentato il presidente della Fondazione, Francesco Merloni -, c’è un andamento piatto, con minime modifiche ma è il segnale che la discesa si è bloccata. Ora serve lo spirito costruttivo di tutti per crescere e svilupparsi guardando soprattutto ai mercati extra europei, che negli ultimi dieci anni hanno dato numeri più che positivi, Cina, Africa, le Americhe”. ”Dobbiamo reintegrarci nel mondo e chi lo ha già fatto si è salvato” ha aggiunto Merloni. ”Vediamo, poi, la crescita di start up innovative che operano in settori più avanzati e moderni, un fattore certamente positivo”. La ricetta e’ ancora una volta a due voci. ”Investire in innovazione e internazionalizzazione – ha spiegato Merloni -, i due punti cardine, le strade per poter crescere. Senza dimenticare però la formazione, le lingue in particolare, e la cultura in generale. Nelle Marche dobbiamo spingere di più per far imparare l’inglese ai giovani perché bisogna sempre ricordare che, per andare a vendere un prodotto nel mondo, occorre parlare la lingua di chi compra”. Dalla Classifica arrivano le conferme dei primi posti a Indesit, Ariston, Tod’s, Acraf, Biesse, Elica. Nelle prime cento posizioni, il 26% delle imprese marchigiane è a controllo estero contro il 31,1% della media italiana. ”Segno – ha sottolineato Merloni – dell’attrattività positiva del territorio e della nostra economia che dobbiamo continuare a migliorare per attirare investimenti esteri, come e’ stato per la Whirlpool su Indesit”. All’interno degli stessi settori, ha spiegato Donato Iacobucci, coordinatore della Fondazione, ”si registrano andamenti differenziati nelle aziende a seconda degli investimenti fatti in innovazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione. Temi portanti della nuova strategia europea sui quali Bruxelles ha chiesto l’impegno delle Regioni nella programmazione. Per le imprese sarà indispensabile intercettare questi fondi per crescere”. (Ansa)