AL VIA I MERCOLEDI’ DELLA FEDE PER L’ANNO DELLA MISERICORDIA

Riprende il cammino nella Diocesi di Fabriano-Matelica con il nuovo anno pastorale. I mercoledì della fede quest’anno saranno incentrati sul tema della misericordia ed il Vescovo don Giancarlo Vecerrica, proprio nella giornata d’avvio, mercoledì 7 ottobre presenterà e donerà il testo  “Misericordia, io voglio”, con gli Orientamenti pastorali per l’anno 2015-2016 ed il programma che raccoglie le proposte principali di ogni ufficio pastorale. Questo testo, ricorda don Giancarlo Vecerrica, serve per vivere intensamente l’anno della Misericordia su questi tre versanti:

  • Nelle famiglie, all’ora di cena leggere una parabola evangelica o una preghiera indicata.
  • Nelle parrocchie e negli ambienti: creare gruppi di incontro per svolgere un capitolo al mese del testo degli orientamenti.
  • Nella Cattedrale con gli incontri dei Mercoledì della Fede ed i pellegrinaggi alla Porta Santa.

Intanto in questo mese di ottobre la Diocesi ha in programma due incontri dei Mercoledì della Fede per preparare l’Anno Santo:

  • Mercoledì 7 ottobre, alle ore 18.30, in Cattedrale: Il primo incontro per accogliere la presentazione e la consegna del testo degli Orientamenti pastorali da parte del Vescovo e per ascoltare la testimonianza del poeta scrittore Davide Rondoni.
  • Mercoledì 28 ottobre, alle ore 18.30, sempre in Cattedrale: ascolteremo la riflessione sul tema della Misericordia, presentata dal Card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

“La misericordia ricevuta – sottolinea il Vescovo in sede di presentazione del nuovo anno pastorale – deve essere donata. Questo avviene attraverso le opere della Misericordia, che la Chiesa ha individuato in sette opere di misericordia corporali: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti; e in sette opere di misericordia spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Forse il benessere degli ultimi decenni ce le avevano fatte considerare sorpassate. Adesso riscopriamo che sono attualissime, come potete leggere in questo sussidio. Queste opere di misericordia, in realtà, sono la strada per seguire l’imperativo evangelico: “va e tu fa lo stesso”(Lc 10,37)”. Come è nel suo stile don Giancarlo preferisce rendere concrete le indicazioni teoriche e propone ai suoi fedeli “di scegliere una o due di queste opere, in cui si fa più fatica, e di farle diventare un impegno per tutto l’Anno Santo. La nostra fede, oltre a diventare più concreta, diventerà anche più creativa”. Non manca un accenno anche alla politica, ambito in cui risulta sempre più ostico coniugare l’espressione della misericordia. Per questo ha voluto ricordare il beato Paolo VI che ha definito la politica come una “forma della carità”. “La ricerca del bene comune e il discernimento dei mezzi per perseguirlo – ribadisce don Giancarlo – è una forma straordinaria di misericordia, perché spinge la società verso la civiltà dell’amore, che il cristianesimo ha proposto e propone come risposta ai bisogni dell’umanità”.