SEDICENNE DI FABRIANO SI BUTTA DAL TETTO, E’ IN RIANIMAZIONE

Un gesto estremo senza lasciare nessun biglietto ai suoi cari per spiegare il perché di una fine così. Un giovane ha deciso di farla finita martedì sera, intorno alle ore 22, nella sua abitazione di Borgo Tufico, vicino Albacina. La frazione si stringe nel dolore e nella riservatezza intorno alla famiglia del ragazzo che lotta tra la vita e la morte. Il sedicenne – figlio di una famiglia conosciuta e stimata da tutti a Fabriano – è andato in bagno senza far pensare a nulla di male e da lì ha escogitato il suo piano. Ha scavalcato la finestra, è salito sul tetto di casa e si è lanciato nel vuoto facendo un volo di circa 7 metri. Sono stati i suoi genitori a dare l’allarme. Sul posto l’ambulanza del 118 dell’Ospedale Profili di Fabriano con medico a bordo e i Carabinieri della Stazione di Cerreto d’Esi coordinati dal maggiore Benedetto Iurlaro. Le condizioni del giovane sono apparse subito gravi ed è stato trasferito nella notte all’Ospedale Regionale di Torrette di Ancona dove è ancora ricoverato in prognosi riservata in gravissime condizioni a causa del politrauma che ha riportato su tutto il corpo. I genitori del ragazzo sono chiusi nel dolore e non riescono a darsi pace per quanto accaduto. Sembra che all’origine del gesto estremo ci siano normali discussioni familiari legate al mondo della scuola e ai problemi dell’adolescenza ma nulla aveva fatto presagire a un atto del genere. Il giovane vive a Borgo Tufico con i genitori e un fratello di 19 anni. E’ un appassionato di sport e frequenta un istituto superiore della città. Tutto sembrava tranquillo fino a martedì sera. Il ritorno a casa dopo un giro con gli amici, la cena, poi il relax prima di andare a letto. Nessuno si spiega cosa ha pensato e provato il giovane al punto di decidere di togliersi la vita con un gesto così estremo e atroce. Sono stati momenti di disperazione per i genitori che hanno scoperto quanto accaduto pochi minuti dopo il fatto. Poi la corsa all’ospedale, i rilievi effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Fabriano e l’attesa di una buona notizia da parte dei sanitari della Rianimazione dell’Ospedale di Torrette che non è arrivata per tutta la giornata di ieri. Parenti e amici sono stretti intorno alla famiglia in questo momento di sofferenza. Restano le domande sul perché di un gesto del genere. Molti giovani, da ieri mattina, hanno scritto messaggi di incoraggiamento al giovane. “Resisti, combatti” sono le parole più usate nei commenti anche da chi non lo conosce. “Questo è il momento del silenzio – spiega un parroco di Fabriano che conosce molto bene il sedicenne e che è vicino ai suoi cari – e della preghiera per i nostri giovani che hanno sempre più bisogno degli adulti.”

Marco Antonini