TRUFFANO ANZIANI A MATELICA VENDENDO RILEVATORI DI GAS. DENUNCIATI
Convincevano gli anziani ad acquistare rilevatori di fughe di gas, facendo credere agli ignari acquirenti che l’installazione degli apparecchi fosse obbligatoria per legge. Il meccanismo della truffa, seppur sia ormai noto, riesce ancora ad andare a segno, specie con gli anziani o con le persone in difficoltà. E’ quanto accaduto infatti a Matelica qualche ora fa dove a farne le spese è stato un 70enne del luogo. Due giovani, stranieri, hanno suonato al campanello dell’abitazione dell’anziano e si sono presentati quali dipendenti di una ditta lombarda mostrando un tesserino che li qualificava appartenenti ad un’azienda specializzata nella vendita ed installazione di apparecchi rilevatori di gas. A quel punto i due uomini hanno mostrato il congegno all’anziano, presentandolo appunto come rilevatore di gas, e gli hanno spiegato il funzionamento proponendogli l’acquisto e l’installazione. Il 70enne, convinto dalla persuasiva spiegazione del truffatore ha accettato di acquistare l’apparecchio al prezzo proposto di euro 250 pagandolo con un assegno bancario ma, successivamente, forse sentita “puzza di bruciato” e non di gas, ha allertato i carabinieri della Compagnia di Camerino attraverso il 112. Immediatamente i militari della stazione di Matelica hanno raggiunto il luogo della segnalazione ed hanno subito individuato i due truffatori. Si tratta di S.Y. 22enne tunisino residente nella provincia di Verona e C.A., 23enne albanese residente nella provincia di Terni, entrambi con precedenti di polizia per reati specifici, che sono quindi stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per truffa aggravata in concorso. Si tratta di una truffa, quella dei rilevatori di gas, molto diffusa soprattutto al Nord, ma che si sta espandendo in tutte le regioni d’Italia, che consiste nell’indurre le vittime, quasi sempre anziani, all’acquisto degli apparecchi spacciandoli per obbligatori ed ad un prezzo dieci volte superiore al reale valore commerciale. Sono in corso ulteriori accertamenti anche sull’azienda, realmente esistente. Lo riferisce il Corriere Adriatico.