AL QAEDA, DUE ARRESTI NELLE MARCHE. SGOMINATA BANDA FONDAMENTALISTI

Due pachistani sono stati arrestati nelle Marche nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale di Cagliari su un network terroristico di matrice islamica affiliato ad Al Qaida con base operativa in Sardegna. Gli arrestati, che da Cagliari si erano da qualche tempo trasferiti nella zona di Civitanova Marche, sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine è coordinata dal Servizio operativo antiterrorismo. I due pachistani, uno di 56 anni, naturalizzato italiano, e l’altro di 39 anni, sono stati arrestati all’alba di oggi nelle rispettive abitazioni di Civitanova Marche. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità: secondo la Dda di Cagliari avrebbero favorito l’ingresso illegale in Italia di cittadini stranieri, soprattutto pachistani. Entrambi, stando a quanto si è appreso, vivevano con i proventi di questa attività illegale, e avevano da poco rimandato in patria le famiglie. Nessuno dei due ha precedenti penali, ma entrambi erano tenuti d’occhio dalle forze di polizia.  Erano in contatto con Faqir Ghani, il sospetto jihadista pachistano di 26 anni espulso nel gennaio scorso da Civitanova Marche per presunte frequentazioni di siti internet della Jihad. Accuse da lui respinte. Nel corso delle indagini e delle perquisizioni domiciliari, condotte dalla Digos di Macerata in collaborazione con la Squadra mobile e la Polizia postale, sono stati sequestrati documenti cartacei, pc, file e altro materiale.

Blitz della polizia di Stato contro un network terroristico di matrice islamica affiliato ad Al Qaida con base operativa in Sardegna. L’organizzazione scoperta dagli uomini dell’antiterrorismo della Polizia di prevenzione predicava la lotta armata contro l’occidente e organizzava attentati contro il governo del Pakistan. L’indagine della procura distrettuale di Cagliari coordinata dal Servizio operativo antiterrorismo e che ha coinvolto le Digos di 7 provincie ha portato all’arresto di 18 persone. Due degli appartenenti al network terroristico facevano parte, secondo gli investigatori, dell’organizzazione di fiancheggiatori che in Pakistan proteggeva lo sceicco Osama Bin Laden. E’ quanto emerge dalle intercettazioni. La rete fondamentalista con base in Italia era anche impegnata nel traffico di migranti. Pakistani e afghani venivano introdotti illegalmente in Italia per poi proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. L’ingresso in Italia avveniva attraverso imprenditori compiacenti che fornivano falsi contratti di lavoro. In altri casi l’organizzazione forniva documenti falsi da cui i migranti risultavano vittime di persecuzioni etniche o religiose. Il network forniva anche supporto logistico e finanziario ai migranti, assicurando loro patrocinio presso gli uffici immigrazione e istruzioni sulle dichiarazioni da rendere per ottenere l’asilo politico, apparecchi telefonici e sim. Tra gli arrestati ci sono gli autori di numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan compresa la strage del mercato di Peshawar, Meena Bazar, avvenuta ad ottobre 2009 in cui vennero uccise più di 100 persone. (Ansa)