ESTORSIONE E RICICLAGGIO IN CALO NELLE MARCHE. TUTTI I NUMERI

Casi di riciclaggio, estorsione e usura in calo nelle Marche nei primi sei mesi del 2014. E’ quanto emerge dalla relazione semestrale inviata dalla Direzione investigativa antimafia al Parlamento, dedicata prevalentemente all’analisi delle organizzazioni mafiose calabresi, siciliane, pugliesi, lucane e campane. Due gli arresti eseguiti in questo ambito: a Montemarciano a febbraio di una persona legata al clan camorristico Schiavone di Caserta e di un’altra a marzo a Porto Recanati affiliata al gruppo Aprea. Le Marche rientrano in alcune analisi statistiche, tra cui quella relativa alle organizzazioni criminali straniere che operano nel Paese con modalità e organizzazione simili alla criminalità organizzata italiana. Secondo i dati forniti dalla Dia sugli stranieri che hanno commesso reati di associazione a delinquere, associazione di tipo mafioso, associazione per produzione, traffico o spaccio di stupefacenti, o associazione finalizzata al contrabbando nei primi sei mesi del 2014 nelle Marche sono stati indagati 76 albanesi, 42 romeni, 28 nordafricani, 12 dell’Urss, 9 cinesi, un sudamericano. Sempre nello stesso periodo, sul fronte del riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita nelle Marche sono stati denunciati 4 casi di riciclaggio, contro i 64 del 2013 e i 43 del 2012. Un capitolo a parte viene dedicato al racket delle estorsioni e all’usura, che appaiono in calo: 59 i casi di estorsioni nei primi sei mesi del 2014, contro i 167 del 2013, due i casi di usura contro i 9 del 2013. Due i casi di usura, contro i 9 del 2013 e i 5 del 2012. Due anche i casi di concussione: nel 2013 erano stati otto, nel 2012 dieci. Nella relazione vengono citati anche i controlli effettuati dalla Dia ai cantieri della Quadrilatero. (Ansa)