PM10, SEI SFORAMENTI IN 40 GIORNI

Aria inquinata anche per colpa della pioggia che ancora non è arrivata. A Fabriano, si sono registrati due sforamenti da PM10 in questi primi giorni del nuovo anno. Il limite di 50 ug/mc consentiti per legge per la presenza di polveri sottili nell’aria è stato superato in città l’11 e 12 gennaio, sabato e domenica scorsi: la centralina di Fabriano ha fatto rilevare, rispettivamente, valori pari a 54 ug/mc e 56 ug/mc. Il limite massimo di giornate previsto per legge è fissato a 35 in un anno. La qualità dell’aria dal 2016 a fine 2019 è cambiata. Nel 2016, infatti, si sono registrate 11 giornate oltre al limite (3 a gennaio, una ad aprile, 3 a ottobre e 4 a dicembre). Nel 2017, il dato è sceso a sole sei giornate (5 a gennaio e una a febbraio) all’anno fuori dal limite consentito. Nel 2018, addirittura, si è scesi a sole tre giornate (una ad aprile e due a dicembre) oltre il limite. Nel 2019, invece, gli sforamenti sono triplicati rispetto all’anno precedente: si è arrivati a 9 sforamenti: 3 a febbraio; 2 a giugno; 4 a dicembre. Se si considera insieme il mese di dicembre 2019 e fino al 14 gennaio, gli sforamenti sarebbero sei in poco più di quaranta giorni. Non solo gli agricoltori, quindi, attendono l’arrivo delle piogge, nei prossimi giorni. A conti fatti non si è fatta vedere per niente la neve e questi giorni di gennaio sono stati baciati sempre da un cielo prevalentemente sereno nonostante la colonnina di mercurio, di notte, è scesa molte volte sotto alle zero costringendo a lunghe ore di accensione dei termosifoni per ripararsi dal freddo.

Le attuali condizioni meteo di stabilità, caratterizzate da alta pressione, assenza di precipitazioni e scarsa ventilazione, favoriscono il ristagno di sostanze inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera, che si accumula, giorno dopo giorno, al permanere di tali condizioni. “Così come in tutto il Paese, seppur fortunatamente in misura sensibilmente minore rispetto ad altre realtà del centro-nord italiano, anche nelle Marche permane, nelle ultime settimane, il problema delle polveri sottili, che si manifesta con un visibile aumento dei valori di concentrazione misurati, dovuto, come solito, nel periodo invernale, a condizioni meteo-climatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti” – afferma il Direttore Generale di Arpa Marche, Dott. Giancarlo Marchetti. L’Arpam monitora la qualità dell’aria mediante centraline dotate di analizzatori per la misurazione delle polveri sottili PM10, PM2,5 e, presso la centralina di Ancona Cittadella, anche PM1. Dal 1 gennaio ad oggi si denota il perdurare del problema soprattutto per alcune stazioni afferenti alla rete di monitoraggio della qualità dell’Aria: sono stati registrati 12 superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3 (da non superare più di 35 volte per anno civile) a Pesaro, 10 a Fano, 6 a Jesi, 5 a Falconara Alta, 4 ad Ancona Cittadella, come Chiaravalle e San Benedetto.

Marco Antonini