NONNINI IN HOTEL, I PARENTI CHIEDONO INCONTRO AL SINDACO

I parenti dei nonnini che risiedono all’hotel Gentile chiederanno un incontro con l’Amministrazione comunale per capire quale sarà il futuro dei loro cari attualmente ospiti nella struttura di via Di Vittorio di Fabriano. I vertici della Cooperativa Iris, intanto, se non si troveranno soluzioni quanto prima saranno costretti a licenziare parte del personale in servizio, una ventina in tutto. Tutto ciò a pochi giorni dalla bocciatura della richiesta di sospensiva da parte del Tar delle Marche che, di fatto, non ha sospeso gli effetti dell’ordinanza del sindaco di Fabriano con la quale si stabilisce la chiusura della struttura protetta per anziani predisposta, senza la dovuta autorizzazione, in un’ala dell’Hotel Gentile. L’avvocato Enrico Carmenati: “Non escludiamo il ricorso al Consiglio di Stato, cerchiamo una soluzione, usiamo il buonsenso”. Due mesi fa il blitz dei carabinieri del Nas che ha fatto scattare l’ordinanza del sindaco. I 29 anziani potranno rimanere nella struttura in virtù del contratto stipulato, ma senza essere assistiti dalla cooperativa per l’assistenza sanitaria. Nel procedimento avviato da un ricorso depositato dai familiari degli anziani i giudici del Tar hanno motivato la decisione evidenziando come la struttura alberghiera non fosse provvista di autorizzazione per l’esercizio di attività sociosanitaria per anziani o soggetti non autosufficienti e per mancanza dei requisiti strutturali e igienico-sanitari imposti dalla disciplina di settore. L’attività alberghiera potrà continuare a essere svolta regolarmente. I familiari degli utenti chiederanno, a breve, un incontro con il sindaco. “È una vicenda complicata da spiegare – spiega il primo cittadino, Gabriele Santarelli. – Nessuno mette in discussione che le persone venissero trattate bene. Credo che bisognerebbe invece capire chi e come mai ha fatto credere ai parenti degli anziani che quella era una sistemazione in regola con le normative. Nelle ultime settimane sono state presentate almeno 3 proposte progettuali per la realizzazione di nuove strutture da destinare all’accoglienza degli anziani da altrettanti soggetti privati”. Spetta all’Amministrazione comunale trovare eventuale sede alternativa per i nonnini che dovrebbero lasciare l’hotel anche se posti liberi, in altre strutture della zona, non ci sono. Gianvito Marinaccio, titolare della Cooperativa Iris, invece, torna a chiedere tempo proprio al Comune: “Stiamo lavorando – dichiara – per avere, entro circa sei mesi, una nuova struttura, con tutti i criteri per essere una residenza protetta. Dateci tempo. Non fateci mandare via gli utenti che hanno sempre apprezzato il nostro lavoro”. Nei prossimi giorni l’avvocato difensore, Enrico Carmenati, scioglierà la riserva e deciderà se ricorrere al Consiglio di Stato contro la richiesta di sospensiva non concessa.

Marco Antonini