IL SINDACO: “A FABRIANO NON CI SONO MOSCHEE”

“A Fabriano non ci sono moschee”. Così il sindaco, su Facebook, il giorno dopo le polemiche sollevate per aver concesso il patrocinio al meeting nazionale dal titolo “Il dialogo e la conoscenza tra le civiltà”, in programma il 4 febbraio, dalle ore 10,30, presso l’Hotel Janus. All’evento parteciperanno gli ambasciatori di Palestina e d’Algeria in Italia, il direttore dell’Ufficio Lega Musulmana Mondiale in Italia, un membro dell’Ente per l’integrazione per l’Alleanza delle Civiltà e il sindaco della città, Gabriele Santarelli. Oltre a ribadire che in città non ci sono moschee, Santarelli ha sottolineato come si sta lavorando per l’integrazione. Un esempio è stato il pranzo solidale offerto ai bisognosi il 6 gennaio e organizzato da Comune e Diocesi. “Anche alla Marcia della pace per primo dell’anno – ha spiegato – hanno marciato insieme la comunità cristiana, indiana e islamica”. Il sindaco ha preso in prestito le parole pronunciate da Papa Francesco per ribadire come “non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così spesso rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci perché le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arrivati disturbino l’ordine costituito”.

La deputata Terzoni (M5S)

“E’ pagliaccesca (e in pieno stile Lega) la mistificazione che noti portacolori del Carroccio stanno mettendo in atto a mezzo stampa nei confronti del convegno “Il dialogo e la conoscenza tra le civiltà” nella mia Fabriano. Evidentemente i “bomber” leghisti hanno del tempo da perdere, tra una sparata irrealizzabile sulla Fornero e un bisticcio col loro alleato ottuagenario Berlusconi. Possiamo comunque tranquillizzare l’indispettito senatore Arrigoni: invitare due ambasciatori di paesi arabi e il direttore della Lega Musulmana, insieme peraltro ai noti “facinorosi” esponenti della curia fabrianese e della Caritas diocesana, non significa che verrà aperta alcuna moschea. Quindi Arrigoni può ritornare a sonnecchiare tranquillo e a occuparsi dell’esilarante programma di governo del centrodestra italiano. Inoltre, in merito alle accuse di lassismo sulla crisi delle imprese di Fabriano, ricordiamo ad Arrigoni che mentre la Lega si sollazzava in piagnistei e filippiche il #M5S è stata la prima forza a chiedere la revisione dell’inserimento del distretto fabrianese tra le aree industriali di crisi complessa già nel 2013. Infine, solo noi abbiamo “stressato” il governo (con atti parlamentari) e le amministrazioni locali targate Pd per chiedere interventi tempestivi ed evitare la deriva. La Lega dov’era? Non ho visto mai il buon Arrigoni tenere alto il vessillo delle aziende fabrianesi. Gli alleati con cui la Lega litiga un giorno sì e l’altro pure dov’erano? Suvvia: va bene la comicità elettorale, ma diamoci una regolata.”

Il comunicato della Lega Nord Fabriano

Quando alcuni mesi fa scendemmo in piazza, non per chiedere la chiusura, ma per avere informazioni sul secondo centro culturale islamico, il Sindaco ci qualificò come razzisti, xenofobi e fascisti. Questa volta non è arrivato a tanto, ma ancora una volta evita di dare risposte alle domande di molti cittadini e della stessa stampa, nascondendosi dietro post ironici. Perché postare una foto di un evento che non c’entra niente con l’oggetto di cui si parla? Perché usare in maniera diffusa le parole del Papa per continuare a non rispondere? Le parole dei vari Pontefici vengono troppo spesso utilizzate in politica per propri fini, quindi il Sindaco eviti questi giochini per attrarre consensi dal mondo cristiano e laico vicino alle tesi del Papa e di tutte quelle organizzazioni che sono attive nell’assistenzialismo “economico” sulla pelle dei migranti. Il Sindaco potrebbe leggersi cosa disse Papa Benedetto XVI nell’Università di Ratisbona il 12 settembre 2006 sull’Islam, anche quelle parole sono interessanti e fanno riflettere. Siamo una città in continuo calo demografico, colpita da una crisi industriale pesantissima dove ci sono intere famiglie senza lavoro e altre rischiano per le vertenze aperte. Fabriano è diventata terra di conquista per bande di predoni e delle multinazionali che vengono a fare shopping di aziende storiche, senza progettualità per il territorio e mettendo sempre più a rischio l’occupazione e la tenuta sociale di una città che sembra destinata all’agonia. Questi sono e dovrebbero essere i temi e le preoccupazioni di una Amministrazione vicina ai bisogni dei propri cittadini, invece di prodigarsi verso tutto ciò che offre visibilità, come quando ci si ostina a dire che i centri culturali islamici non sono moschee. Allora perché al loro interno si prega? In quale lingua? Chi sono i frequentatori di questi luoghi? I fondi economici per acquistare i locali da dove vengono? Tanto per precisarlo nessun stato islamico ha firmato la carta dei diritti dell’uomo e non c’è nessuna convenzione con il nostro stato italiano. Le espulsioni di elementi radicali nella vicina Cerreto D’Esi, dove è vissuto per un periodo un terrorista morto in Siria nelle file dell’Isis, ci ricorda che il rischio è presente in ogni luogo, anche per la facilità di comunicazione tra Ancona e Perugia. La cittadinanza è preoccupata da tutto questo e il Sindaco non può fare finta di niente. Perché dare il patrocinio del Comune a un evento “Il Dialogo e la Conoscenza tra le Civiltà” in cui i partecipanti sono solo di una parte e come mai questo grande interesse della comunità islamica per la nostra città? Ora il Villaggio di Babbo Natale è finito e con lui, restando ancora in attesa dei rendiconti, sono finite le polemiche; ora è arrivato il momento di occuparsi dei problemi del lavoro, del sociale, della sicurezza. Ricordiamo che al momento la Lega è l’unica forza politica ad essersi occupata di questi temi con forza, presentando mozioni in Regione per l’istituzione della zona franca e per chiedere garanzie sui livelli occupazionali. Siamo gli unici ad aver portato in Consiglio Comunale la richiesta di modifiche al regolamento per le case popolari e siamo gli unici ad esserci occupati di sicurezza. Il tempo degli spot è finito, è tempo di far conoscere quali sono le vere priorità di questa amministrazione.