Fedrigoni, Uilcom Marche: “La macchina F3 sarà posta in vendita”
Fabriano – Nel mese di maggio sono circa 30 i dipendenti ex Giano in cassa integrazione, in base agli accordi definiti al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Anche se ci sono da aggiungere 40 persone che stanno lavorando negli stabilimenti marchigiani, seppur in modo temporaneo. Ma comunque, fuori dal regime dell’ammortizzatore sociale”. Lo conferma Valerio Monti, segretario regionale Uilcom Marche. Dunque, numeri stabili rispetto agli accordi sottoscritti al Mimit. Nel frattempo oggi, vi è stato un incontro a Fabriano tra le Rsu del Gruppo Fedrigoni dell’area Marche con il nuovo responsabile della divisione Paper di Fedrigoni Spa, Fulvio Capussotti, e con Giuseppe Giacobello, responsabile relazioni industriali del gruppo. Da parte sindacale si sono evidenziate le criticità: il freno alla produzione di carta sicurezza, inizialmente previsto in ripartenza entro l’estate 2025 ma posticipato al 2026; lo stop alla produzione di carta da ufficio e il conseguente fermo della macchina F3 presso lo stabilimento di Fabriano; la mancata ripresa produttiva della macchina di Pioraco (Macerata), danneggiata dal sisma, e mai più rimessa in funzione. Inoltre, sono stati richiesti: la stabilizzazione definitiva dei lavoratori ancora in prestito; la riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria e al lavoro in somministrazione; Il rilancio del comparto cartario, puntando sul valore storico degli stabilimenti e sulle competenze professionali consolidate nel tempo. “Giacobello – scrive la Uilcom Marche – ci ha assicurato che le questioni di maggiore rilevanza verranno affrontate nel prossimo incontro previsto per i primi giorni di giugno a Verona, ma ha anche confermato che non esistono margini per la ripartenza della macchina F3 e che con tutta probabilità verrà posta in vendita. Nei prossimi mesi sarà determinante avviare un confronto strutturato e trasparente, in grado di affrontare con chiarezza le scelte industriali e occupazionali che riguardano il futuro dei siti marchigiani e dell’intero gruppo”, si conclude la nota.